Parking Malta, lo sfogo dei  Malta per le notizie non positive sul settore

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Parking e non solo, nelle parole del figlio del proprietario del Parking Malta, dopo le insinuazioni nell’aria.

Perchè l’intervista?

Su richiesta degli interessati e in particolare Pino Malta che ci tiene a precisare che lavorano 15 ore al giorno, facendo lavorare altre persone.

E di questi tempi, in cui tanti “usano” i soldi pubblici, il famigerato e discusso Reddito di Cittadinanza, da Malta lavorano altre persone.

Il messaggio è chiaro: la voglia di lavorare al di là delle polemiche

Le polemiche del momento

Le polemiche e accuse al settore, vengono prese e citate a sproposito, visto che non ci sono ad oggi denunce sulla loro attività che non è abusiva.

I Malta hanno avuto parecchie richieste da parte della clientela, e per non rifiutare i clienti hanno affittato altri spazi con regolari contratti che seguono a dimostrazione della buona fede.

i clienti apprezzano
i clienti apprezzano

Il turismo tira parecchio in questo periodo in Italia, dopo le “chiusure” per il Covid, e la possibilità di muoversi a costi contenuti ha innalzato molto i flussi.

Ne avevamo parlato ieri, in articolo sul Trasporto Aereo, con tutte le potenzialità e le carenze determinate da numeri incredibili.

Uno degli aspetti non secondari prima della partenza, è la ricerca del parcheggio per essere sicuri di avere un servizio professionale, sicuro e a prezzi concorrenziali.

Oggi la novità, le parole di chi lavora 15 ore al giorno e si sente messo in discussione, visto che anche quest’anno ci sono auto parcheggiate dovunque.

Parking Malta, le ragioni dei parcheggiatori
Parking Malta, le ragioni dei parcheggiatori

E’ un dato di fatto che negli anni ci siano stati e ci siano nell’area di Malpensa, come in altre zone d’Italia parcheggiatori e utenti che abbandonano le auto dovunque pur di non pagare.

Il fenomeno è dovuto a due motivi:

l’eccesso di richieste che i parcheggiatori ricevono e piuttosto che perdere il cliente, in alcuni casi, le auto finiscono in parcheggi pubblici oppure nei boschi.

I privati che non vogliono pagare, preferiscono prendere  una multa piuttosto che rivolgersi ai parcheggi tradizionali, con spregio per l’ambiente e le regole.

Le responsabilità degli abusivi

Il Codice della strada [1] punisce con un sanzione amministrativa pecuniaria da 769 a 3.095 euro

chi esercita l’attività di parcheggiatore o guardiamacchine senza essere munito delle apposite autorizzazioni.

La legge sui parcheggi

Il codice della strada dice che spetta al sindaco con ordinanza stabilire:

  • aree nelle quali è autorizzato il parcheggio dei veicoli;
  • aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo, fissando le relative condizioni e tariffe;
  • le aree attrezzate riservate alla sosta e al parcheggio delle autocaravan.

In conclusione, nel settore del parcheggio ci sono operatori professionali ed altri “furbetti” come accade in altri settori.

Non è il caso di generalizzare, visto che poter lasciare l’auto al sicuro ed essere accompagnati in aeroporto, è un servizio importante per i passeggeri.

Coloro che invece al rientro dalle agognate ferie non trovano l’auto oppure la trovano incidentata e/o abbandonata, fanno bene a rivolgersi alle Forze dell’Ordine.

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