22 Novembre 2024 06:26
Pavia alle prese con l’emergenza clochard e nasce il caso, devono per forza stare in stazione?
Il caso e’ emblematico e il sindaco Fracassi si trova la patata bollente
Domani il Tavolo delle fragilità del Comune per affrontare l’emergenza senzatetto in città
dopo la decisione delle Ferrovie di chiudere di notte (tra le 2 e le 4) i locali della stazione compresi i sottopassi.
Le ragioni del cuore e quelle della mente spesso non combaciano, fa freddo e la Chiesa si mobilita.
La stazione ferroviaria di Pavia come tante altre, come altri luoghi aperti al pubblico ad es, aeroporti sono diventati aree dormitorio con una serie di problematiche.
Aree dormitorio e ricettacolo di delinquenza, vedi il caso eclatante di Milano.
I bisognosi, senza tetto e poveri hanno certo diritto a un pasto caldo e un letto, ma spesso non e’ così semplice, anzi in tanti casi, loro stessi non vogliono stare in strutture ad hoc.
Nel caso di Pavia cosa accade?
Il vescovo Corrado Sanguineti e’ intervenuto a loro difesa:
“si è riusciti a far prorogare di 48 ore il provvedimento che doveva entrare in vigore già nella notte tra domenica 1 e lunedì 2 gennaio.”
La Caritas diocesana di Pavia ha dichiarato (ANSA)
“Siamo in attesa di comunicazioni – ha spiegato questa mattina don Franco Tassone, direttore della Caritas diocesana di Pavia -.
Ci auguriamo che, a livello istituzionale, tutti gli attori coinvolti colgano l’emergenza che si vive oggi a Pavia, legata non solo al freddo ma anche a situazioni di disagio e solitudine.
Grazie all’interessamento del nostro vescovo, e alla disponibilità dimostrata da sindaco e questore, si è riusciti ad ottenere un rinvio di due giorni.
Se la stazione dovesse restare aperta, i nostri volontari sarebbero pronti a vigilare
sul rispetto della sicurezza e anche della tutela delle persone, come d’altra parte è sempre avvenuto sino ad oggi”.
Ma siamo davvero sicuri che il posto migliore in cui dormire sia la stazione, aeroporto, ospedali ecc.?