Il Report della Rete L’Abuso : bambini abusati in Italia, dai preti pedofili, è sconvolgente
02 Febbraio 2023, il primo Report presentato ieri dall’Osservatorio Permanente di Rete L’Abuso e dall’associazione internazionale Eca Global (Ending Clergy Abuse), che censisce in Italia, i casi di pedofilia da parte di preti pedofili, lascia davvero sconcertati, e ci deve fare riflettere, affinché lo Stato intervenga prontamente.
418 preti pedofili, ma sono sicuramente di più
Nel Report risultano 418 i preti pedofili nell’arco temporale di 13 anni, ma vi sono anche casi che non sono stati denunciati, per questo motivo le violenze subite da preti pedofili e personale che orbita intorno all’ambiente, sono sicuramente di più, intanto 166 sono i casi denunciati, di cui 164 hanno già subito una condanna.
Le vittime : bambini abusati dai preti
Se si fa una media, facendo una proiezione basandosi sulla media dei casi esplosi in Francia, (presenti nella Commissione Ciase), risultano : 72 bambini abusati per ogni prete pedofilo, una statistica davvero sconcertante.
Nel Report sono ipotizzati circa 30 mila bambini violentati da preti pedofili, dati paragonabili a quelli presentati dalla Cei sul biennio 2020-2021, in cui 89 sono vittime, e 68 gli autori delle violenze.
Va considerato anche il numero delle vittime che provengono dai soli 30 centri di ascolto, per cui non dalle diocesi.
Nella conferenza stampa online, Francesco Zanardi della Rete L’Abuso ha spiegato che il Report :
“Con l’aggiunta di nomi e cognomi, sarà inviato alle autorità nazionali come la Procura generale della Repubblica, il Comando generale dei Carabinieri e la Polizia, ampliato e rielaborato alle Nazioni Unite, e come petizione all’Unione Europea”.
Le richieste dei promotori del Report
“Una commissione d’inchiesta indipendente su tutti i casi di abuso sessuale di bambini da parte del clero, e di rendere obbligatoria per tutti, anche per il personale religioso della Chiesa Cattolica, la segnalazione di qualsiasi caso di presunta violenza su minori alle autorità competenti dello Stato”, e noi ci uniamo a tale richiesta.
Si legge nel documento
“Il presente report è stato prodotto con i dati pervenuti all’Associazione Rete L’Abuso ed è da considerarsi in difetto alla reale portata del fenomeno – l’arco temporale di riferimento è di circa 13 anni; le segnalazioni contenute nel documento sono raccolte direttamente dalle denunce delle presunte vittime; i dati si riferiscono unicamente a sacerdoti e non comprendono l’indotto (catechisti, educatori, animatori e laici in generale); tutti i casi conteggiati sono riconducibili unicamente ad abusi sessuali a danno di minori”.
“Il report non ha l’obiettivo di fornire dei numeri, ma insieme a questi fornire in assenza di dati governativi un quadro di consapevolezza più ampio, spiegando perché il problema endemico dei sacerdoti pedofili, in Italia sia particolarmente allarmante rispetto agli altri paesi, non solo nell’area dell’Unione Europea!.
Nel Report i casi accertati di pedofilia contro minori sono suddivisi per regioni “ecclesiastiche”, inclusi i casi anonimi, denunciati e condannati, ecco le regione che hanno il triste primato di pedofilia :
- Al primo posto la Lombardia con 69 casi,
- Secondo posto il Veneto con 40,
- Terzo posto la Sicilia con 39,
- Quarto posto il Piemonte con 37
- Quinto posto la Campania con 34.
A seguire
5. Lazio 29 casi;
6. Puglia e Toscana 25 ciascuna;
7. Liguria 23 casi;
8. Calabria 21;
9. Emilia Romagna 19;
10. Sardegna 12;
11. Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Umbria (8 ciascuna);
12. Marche 7 casi;
13. Abruzzo 6 casi;
14. Molise 4 casi;
15. Basilicata e Città del Vaticano 2 casi;
L’Associazione mette in evidenza il bassissimo “livello d’indagini, anche solo preventiva.
Ogni caso coinvolge minori abusati, le denunce fatte all’Autorità Giudiziaria, confermano le violenze subite, ma caso strano non si procede scandagliando l’ambiente, con indagini nei confronti di altre potenziali vittime, almeno per fornire loro un eventuale soccorso.
Per cui vi siano casi arrivati al terzo grado di giudizio, per cui con condanna definitiva, procedimenti in corso, casi archiviati per prescrizione dei termini di legge, dove queste povere vittime non hanno avuto giustizia, e casi di vittime che hanno scelto di rimanere anonime, la situazione è altamente pericolosa e non si può minimizzare una piaga di gravità inaudita.