Piossasco, i ladri “Mi hanno distrutto l’esistenza in un minuto”, parla la vedova dell’Architetto ucciso dai ladri.
Piossasco 29 Novembre 2022, Laura Mai la vedova di Roberto Mottura, architetto morto nella sua abitazione, ucciso dai ladri, che s’introdussero nella sua abitazione, ha testimoniato ieri, davanti la Corte d’Assise, ripercorrendo il drammatico accaduto.
“È stato tutto velocissimo, dal momento in cui ho visto due sagome scure davanti alla televisione e sono scappata su, a quando ho trovato mio marito a terra, è passato un minuto e mezzo”.
“Mi hanno distrutto l’esistenza in un minuto e mezzo”.
Era la notte tra l’8 e il 9 Giugno 2021, tra le ore 3 e 4 di notte, quando i ladri uccisero il marito 50enne, di Laura Mai, assistita dall’avvocata di parte civile Arianna Corcelli.
I malviventi, una banda di ladri albanesi, entrarono nella loro cascina sita in via del Campetto a Piossasco, s’introdussero da una finestra alta tre metri da terra.
Continua Laura Mai rispondendo alle domande dei pm Valentina Sellaroli e Marco Sanini…
“Ricordo che era suonato l’antifurto, erano le 3.40. Io e mio marito abbiamo guardato la app del cellulare, indicava un’intrusione dal lato della strada”.
“Pensavamo fosse un falso allarme, quindi sono scesa io”.
“Dalla scala ho visto in sala due persone davanti alla tv, ho gridato ci sono i ladri, mentre salivo su”.
“Uno dei due mi ha detto signora, non urli, mentre tornavo al primo piano, e dal balcone chiedevo aiuto ai vicini”.
Il marito, nel frattempo in boxer e maglietta, scendeva per affrontare gli intrusi, “in quel frangente mentre ero su sentivo rumori, cadevano vasi, quando sono tornata sotto ho visto mio marito accasciato vicino alla finestra del soggiorno, rantolava, pensavo che avesse avuto un attacco di panico perché era bianco, invece era morto”.
L’ambulanza del 118 si fece attendere, ricorda Laura Mai, come confermano altri testimoni, nel frattempo i presenti notavano un foro sul corpo della vittima.
Continua la Mai “aveva le mutande sporche di sangue ma in quel momento non ho pensato che gli avessero sparato, ma che gli avessero piantato un cacciavite”.
Il bossolo venne ritrovato dai Carabinieri, dietro alla porta.
“Mio marito aveva una pistola – ha aggiunto Laura Mai – ma non l’ha mai usata, la teneva chiusa in cassaforte”.
Mottura era un libero professionista che si occupava prevalentemente di allestimenti di barche.
“Facevamo una vita normalissima, non andavano in vacanza alle Barbados e non avevamo Porsche o Ferrari, non penso che le persone che ci vedono da fuori credano che siamo milionari, in casa non c’era nulla da rubare, avevamo solo 100euro nel cassetto delle posate”.
Sei gli imputati, facenti parte della banda di albanesi, due dei quali accusati di omicidio.
“L’antifurto lo avevamo fatto installare, perché, tornando a casa una sera, vidi davanti alla finestra quattro uomini, che scapparono, mio marito non aveva nemici, era una persona molto buona e giusta, ciò che gli è accaduto non lo è”.