Qatargate, in Belgio la figlia di Panzeri

Qatargate, in Belgio la figlia di Panzeri. La difesa della donna: “Valuteremo il ricorso in Cassazione”

Qatargate. La difesa di Silvia Panzeri ha cinque giorni per fare il ricorso in Cassazione sulla decisione di consegnare l’indagata al Belgio, da parte della corte d’appello di Brescia.

Valuteremo il da farsi, bisognerà studiare le motivazioni. Una sentenza emessa due secondi fa deve essere meditata”.

Lo ha spiegato l’avvocato Angelo De Riso, che insieme al collega Nicola Colli, difende la figlia dell’europarlamentare arrestato per lo scandalo Qatargate. (AGI)

 Silvia Panzeri non se l’aspettava, pensava di farcela a rimanere in Italia:

“così come noi difensori, avevamo delle ragioni che pensavamo potessero essere condivise

ma evidentemente questo principio di fiducia tra gli Stati è stato considerato più importante rispetto” alle motivazioni difensive.

 De Riso ha poi spiegato che  “il tribunale ha deciso per la consegna di Silvia Panzeri in ossequio del principio di reciproca fiducia tra Stati europei.

Non tenendo in considerazione, secondo questa difesa, di tutte le insufficienze della risposta belga:

non si è fatta una considerazione di merito sulle nostre osservazioni ma sul principio della reciproca fiducia tra Stati europei, è stata dichiarata la consegna”.

L’indagata, sarà “consegnata al carcere di Haren, meno afflittivo, recentissimo”.

Ricordiamo cosa diceva l’Unità del padre. Antonio Panzeri:

“Un sindacalista in Europa. Anzi, nelle tre Europe”. Così, con euforico slancio, L’Unità presentava ai compagni lettori Antonio Panzeri.

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