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Cronaca

Relazione dell’Antimafia : Contro la Massoneria servono nuove norme

Debora SaittaBy Debora Saitta22 Novembre 20226 Mins Read
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Massoneria
Massoneria

Relazione dell’Antimafia : Contro la Massoneria, dopo la scoperta della P2, servono nuove norme

22 Novembre 2022, dal rapporto di San Macuto emerge chiaramente come ambienti criminali di ’ndrangheta, e “Cosa nostra”, e i comitati di affari vicini a tali ambienti criminali, abbiano molto a che fare con il “sistema massonico”.

L’inefficacia della Legge Spadolini-Anselmi contro la massoneria

Dal racconto del gran maestro De Bernardo, si evince l’inefficacia della legge Spadolini-Anselmi, legge scritta appunto dopo la scoperta della P2.

Una Legge che ormai risulta inadeguata, e che fa emergere la palese necessità, che siano stilate nuove norme, per contrastare l’unione tra associazioni massoniche, e criminalità.

Relazione della Commissione antimafia sui “Rapporti tra la criminalità organizzata e le logge massoniche”

Un quadro allarmate quello che emerge dalla Relazione della Commissione antimafia sui “Rapporti tra la criminalità organizzata e le logge massoniche, in riferimento alle misure di contrasto volte ad evitare infiltrazioni in seno alle due appartenenze : massoneria e mafia.

La Relazione della Commissione Antimafia, approvata il 7 Settembre, dall’organo guidato da Nicola Morra, che dopo 15 sedute e 13 audizioni, ha dato vita al tanto atteso Rapporto, che ribadisce l’esistenza di un connubio, ed di un interesse, tra ’ndrangheta, Cosa nostra, logge e associazioni massoniche.

Alleanza che serve ad entrambe le parti per dare vita a disegni criminosi, che vanno :

  • dall’acquisizione;
  • gestione e controllo di attività economiche;
  • appalti e servizi pubblici;
  • manipolazione del voto nelle consultazioni elettorali;
  • inserimento di propri referenti della pubblica amministrazione e nelle assemblee elettive locali.

Logge e clan a braccetto

Logge e clan questo è il connubio criminale, che sta prendendo piede, e rende difficile proteggere l’economia pubblica, e i settori dell’apparato amministrativo dello Stato.

La massoneria usata da imprenditori e professionisti per avvicinare i magistrati aderenti anch’essi alle logge massoniche

Imprenditori e professionisti nel tentativo di aggiustare a loro favore, gli esisti dei processi, si sono sempre serviti di canali massonici, per avvicinare il magistrato, che in qualche modo aderiva anch’esso alla loggia massonica.
Magistrati che nonostante le sanzioni disciplinari, connesse alla iscrizione ad associazioni massoniche, hanno dato prova di farne parte.
Insomma una vita parallela confermata dal lavoro portato avanti dai commissari antimafia, guidati dalla senatrice Margherita Corrado, che sulla stessa stregua della Commissione Bindi, della XVII Legislatura, che all’epoca portò avanti una coraggiosa battaglia contro l’associazione massonica : “Grande oriente d’Italia”, che non voleva svelare l’elenco dei nomi dei loro iscritti, noti in molte inchieste nei Tribunali italiani, eppure nell’operazione “Gotha”, in cui fu accertata l’appartenenza effettiva dei membri alla massonica della ‘ndrangheta, un connubio che poi proseguì, con l’altra associazione denominata “Meta”.

Il processo infinito

Il processo infinito noto come ‘Ndrangheta stragista, le indagini ;
  • “Artemisia” (Trapani);
  • “Sub Rosa Dicta” (Trani, coinvolti tre magistrati in reati contro la Pubblica amministrazione)
  • “Geenna” (Valle d’Aosta).
La Commissione Antimafia ha rielaborato queste solide istruttorie, insieme alle audizioni delle persone che hanno conosciuto il mondo massonico, o perché ne facevano parte con ruoli di comando, come ad esempio il professore Giuliano Di Bernardo, prima Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia e poi fondatore e Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia, ed altre per averne fatto l’oggetto principale di studi, ricerche o inchieste, come lo storico Aldo Alessandro Mola e il professor Massimo Introvigne, tra i massimi esperti di simbologia ed esoterismo.

Le complesse attività istruttorie fatte solo da alcuni magistrati

Carlo Palermo e Giuliano Mignini, due dei pochi magistrati che fecero delle complesse attività istruttorie nel corso della loro esperienza, proprio sulla deviazione massonica.
La Commissione Antimafia fornisce un quadro dettagliato e allarmante sugli intrecci delle “massoneria e delle mafie” come accadde nel “circolo Scontrino – loggia Iside 2” scoperta negli anni ’90, che però sembra essere ancora d’esempio deviato per le “massomafie“.
Le logge segrete, si annidano nell’ambito di logge regolari, di diverse appartenenze, come ad esempio :
  • centri studi;
  • circoli;
  • associazioni che portano avanti i loro biechi intenti, in seno ad attività culturale e di promozione sociale.

Legge Spadolini-Anselmi divieto di associazioni segreta

La legge Spadolini-Anselmi, scritta all’indomani della scoperta della P2, nel Marzo del 1981, stabiliva  “il divieto dell’associazione segreta, quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare”, che però non punisce tale aggregazione, rimandando la pena, ad un eventuale reato specifico, per questo motivo non va più bene, e risulta inadeguata, servono nuove norme, per tutelare i pubblici poteri, e le pressioni politiche nei poteri pubblici, che le persone appartenenti a queste aggregazioni deviate, esercitano.

Dobbiamo tutelarci da questo grande pericolo per la democrazia del Paese, come già fortemente raccomandato dalla Commissione Bindi nella sua relazione del 2017.

Paolo Ungari, che aveva elaborato la legge contro le logge massoniche, morto in circostanze mai chiarite.

A Marzo del 1993, circa un mese prima delle sue dimissioni da Gran Maestro del Goi. il professor Paolo Ungari, che aveva elaborato quella legge, in qualità di tecnico, che poi stranamente morì accidentalmente, in circostanze mia chiarite, nel 1999, cadendo nel vano ascensore di un stabile di via Ara Coeli a Roma, aveva confidato di avere la sensazione, che non sarebbe arrivato a realizzare ciò, che si era prefissato.
Ungari sosteneva che la legge Spadolini-Anselmi fu voluta per impedire la formazione delle logge massoniche, ma che in realtà la stessa legge, le tutela”.

Il Professore Ungari entrò pure nel dettaglio :

l’art. 1 della legge 25 gennaio 1982 n. 17 – composta da due parti : la prima, in cui sono “vietate le logge”- “Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall’art. 18 della Costituzione, quelle che, anche all’interno di associazioni palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto o in parte ed anche reciprocamente, i soci…”).
La seconda, invece, “le logge sono vietate e condannabili alla sola condizione che tramino contro lo Stato” (” … svolgono attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento auto- nomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale”).

Confidenza del Professore Ungari al professor Di Bernardo :

“Della legge del 1982… voglio vedere quando se ne accorgeranno”.
Un ulteriore comprova che bisogna stilare una nuova norma, lasciando che sia la Commissione Antimafia della Legislatura in corso, a proseguire il lavoro, perfezionando e apportando un senso di reale giustizia, ad una Legge che deve funzionare, e procedere con pene esemplari anche per questi crimini.
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