23 Novembre 2024 23:05
Relazione intima e piccante, il risveglio dei sensi e del gossip provoca l’intervento del Garante
Relazione intima censurata dal Garante della Privacy
“I quotidiani hanno pubblicato alcuni articoli sulla relazione intima tra la preside, che viene identificata con il nome e cognome e con alcune fotografie
e lo studente maggiorenne, di cui viene riportato il nome di battesimo senza precisare se di fantasia o meno, riportando dettagli relativi ai rapporti personali anche attinenti alla sfera sessuale“
I limiti del diritto di cronaca
Il Garante chiarisce che “il diritto di cronaca deve tutelare dignità, diritti e libertà fondamentali della persona.”e comunque in fondo alla comunicazione sulle vicende:
“sulle quali sono in corso accertamenti da parte degli uffici scolastici competenti”.
Nella sostanza, certi episodi colpiscono la sfera intima della persona, e nel caso si parla della diffusione dei messaggi via chat, senza omettere quei dati che possono imbarazzare la vittima.
Non siamo sempre su Facebook
Molto spesso i lettori sui social, chiedono per varie motivazioni e non sempre nobili, di avere maggiori dati, addirittura nomi e cognomi di chi compie certi atti, senza rendersi conto dei limiti.
Limiti che ci sono giustamente se non in casi specifici e particolari:
“informazioni e idee su questioni di pubblico interesse e divulgare solo informazioni inerenti fatti in grado di contribuire a dibattiti di rilievo pubblico.
Al contrario, le foto pubblicate sulla stampa scandalistica o sulle riviste rosa spesso servono solo a soddisfare la curiosità dei lettori …
e sono scattate in un clima di perpetua molestia, che può portare a percepire un senso di intrusione nella propria sfera privata ( sito La legge per tutti)
Informazione generica?
Rodotà diceva: “principi dell´essenzialità dell´informazione riguardo a fatti di interesse pubblico, nonchè di pertinenza e non eccedenza dei dati diffusi rispetto alle finalità del trattamento.