Luino, spaccio nei boschi a Sangiano, arrestati 3 extracomunitari
Luino (VA) 18 Gennaio 2023, si accampano e dormono nei boschi di Sangiano, per tutto l’anno, all’addiaccio in bivacchi messi su, con teloni per la pioggia, questi piccoli nuclei di spaccio, composti da extracomunitari, occupano il territorio montuoso e impervio del varesotto.
Fornellini da campo, ed il minimo indispensabile per la sopravvivenza all’aperto per diversi giorni, condizioni di vita ancora più estreme con il freddo pungente dell’inverno e le precipitazioni, l’importante per loro è continuare a spacciare.
Con sé hanno diversi telefoni e molti powerbank per una lunga autonomia, così da poter gestire la rete dello spaccio di stupefacenti tra una miriade di contatti :
- un whatsapp, una chiamata lunga un cenno e si ingaggiano i clienti per i brevissimi istanti di uno scambio in precisi punti, a bordo strada, tra le curve di provinciali e statali, che attraversano le aree boschive della Valcuvia, della Valganna e della Valmarchirolo.
Una molteplicità di brevissimi momenti, e in un giorno migliaia e migliaia di euro entrano nel circuito del narcotraffico, che vanno ad alimentare un mercato fiorente dove la domanda, è purtroppo, sempre alta e l’offerta non si ferma nemmeno davanti alla dura vita vissuta nei boschi in pieno inverno.
Lo spaccio nei boschi, una piaga per il territorio
È il fenomeno dello spaccio nei boschi, una piaga per il territorio che crea allarme sociale, importa fenomeni delinquenziali correlati e incute paura tra tutti i fruitori della montagna.
Anche in questa fredda domenica di metà gennaio, però, non si è fermata l’attività dei carabinieri della Compagnia di Luino, costantemente impegnati nell’opera di monitoraggio e di contrasto allo spaccio.
Blitz dei Carabinieri alle prime luci dell’alba
Ed è così che i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, sono intervenuti nel primo mattino di domenica 15 dicembre, dopo aver constatato, nei giorni precedenti l’intervento, l’insediamento di un gruppo dedito allo spaccio di stupefacenti in via Montenero del comune di Sangiano, in località conosciuta come “Picuz”, e averne monitorato per due giorni, durante l’ennesimo servizio di osservazione, il via-vai della clientela che raggiungeva i vari punti di spaccio a margine delle strade.
Arrestati 3 Nord-africani
I militari, coadiuvati nella fase esecutiva dai colleghi delle Stazioni di Cuvio e Laveno Mombello, hanno quindi individuato la piccola cellula locale, formata da tre nord africani, colti nel sonno per sfruttare l’elemento sorpresa e facilitarne le operazioni di arresto.
I militari sono infatti rimasti per diverso tempo fermi e mimetizzati nel bosco adiacente l’area interessata dallo spaccio, per studiarne l’avvicinamento migliore e cogliere di sorpresa il trio.
Gli extracomunitari, prima di essere bloccati e nel tentativo di darsi alla fuga, hanno opposto una ferma resistenza ai militari intervenuti, prima di essere definitivamente bloccati ed arrestati.
Trovati con vari tipi di droga, bilancini di precisione, contanti, e vari telefoni cellulari
I tre nord africani sono stati trovati in possesso di quasi cinquanta grammi di sostanze stupefacenti tra cocaina, eroina e hashish, circa 1300 euro provento dell’attività di spaccio, 4 telefoni cellulari, due bilancini di precisione, nonché materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente.
La maggior parte del denaro è stata rinvenuta accuratamente confezionata con pellicola trasparente.
Ancora una volta determinanti sono state le segnalazioni e le informazioni giunte nei
giorni precedenti dai cittadini e, in particolare, dall’Amministrazione locale, elementi
con cui è stato possibile tracciare il nuovo posizionamento logistico dello spaccio
che, periodicamente, muta con caratteri di nomadismo tra aree boschive per evitare
l’individuazione da parte delle FF.P..
Droga nascosta sotto le radici degli alberi
Oltre alle note modalità di spaccio operato, celando piccole quantità di droga sotto le
radici degli alberi, piuttosto che sotto qualche roccia o sasso, viene ancora una volta
rilevata una vera e propria organizzazione logistica diffusa sul territorio boschivo,
con la presenza di bivacchi quali piccoli centri di smistamento dello stupefacente,
comprensivi di tutto l’occorrente per una sopravvivenza spartana, ma efficace,
all’aperto per svariati giorni.
Nei siti sono stati infatti anche rinvenuti sacchi a pelo, coperte, power bank, torce,
guanti e arnesi da lavoro e da campeggio, torce elettriche, fornelli, cibi in scatola.
Marocchini irregolari sul territorio nazionale
I fermati, cittadini marocchini irregolarmente presenti sul territorio nazionale, sono
stati accompagnati negli uffici del Comando di Luino per le operazioni di
oto-segnalamento e la successiva traduzione presso il carcere dei Miogni di Varese.
Gli arresti sono stati convalidati dal G.I.P. del Tribunale di Varese che ne ha altresì
disposto la custodia cautelare in carcere ma la cui definitiva responsabilità dovrà
essere ovviamente accertata nel corso del giudizio.
Pur con tutte le difficoltà ad operare in area boschiva in termini di
individuazione, osservazione e repressione del fenomeno, corso del solo 2022 i
Carabinieri della Compagnia di Luino, coadiuvati dai militari delle Stazioni
interessate al fenomeno in analisi, nel corso di numerose, analoghe operazioni,
hanno tratto in arresto oltre trenta persone, quasi tutti clandestini di origine
magrebina, spesso provenienti dalle montagne della catena dell’Atlante
marocchino, e hanno sequestrato più di un chilo e mezzo di sostanze stupefacenti
di vario genere e circa 15.000 euro.