22 Novembre 2024 09:25
Somma Lombardo: scoperta “casa di appuntamenti”
Somma Lombardo: scoperta “casa di appuntamenti”
Nel pomeriggio del 5 luglio scorso, la Polizia di Stato di Gallarate ha scoperto una vera e propria “casa di appuntamenti” con tanto di maitresse che gestiva, e chiaramente sfruttava.
L’attività del meretricio esercitata all’interno delle camere di una villetta ubicata nel comune di Somma Lombardo da ben quattro prostitute, italiane e straniere con tanto di nome d’arte.
I sospetti.
Verso le ore 15:00, gli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza, insospettiti dall’andirivieni di uomini presso la villetta e dopo un’attività investigativa realizzata anche attraverso servizi di osservazione ed appostamenti.
Gli Agenti hanno fatto irruzione nell’immobile riscontrando, sin dai primi controlli, l’inequivocabile e strutturata attività “imprenditoriale”.
Cliente colto sul fatto.
Appena entrati in casa, gli agenti, oltre a sorprendere un cliente che aveva appena finito di fruire della “prestazione a pagamento” offerta da una delle prostitute.
Hanno raccolto una serie di elementi probatori grazie ai quali è stato possibile accertare che quella villetta, disposta su due piani, composta da svariate stanze era adibita all’esclusivo uso dell’attività del meretricio.
All’interno tutto l’occorrente.
Infatti, ogni stanza, con bagno riservato e corredata con materassi adagiati sul pavimento, era munita di asciugamani, confezioni di preservativi, salviettine umidificanti, un piccolo cestino dove poter buttare le salviettine utilizzate, un piccolo cestino dove poter buttare i preservativi utilizzati e sex toys (frustini, falli in lattice, attrezzi per massaggi).
Casa gestita dalla proprietaria dell’immobile.
Dalle prime informazioni reperite dalle “lavoratrici” e dai clienti è emerso come di fatto quella casa di appuntamenti fosse gestita dalla proprietaria dell’immobile la quale.
Pur non prostituendosi, sfruttava quelle donne pretendendo da loro il 30% per ogni prestazione sessuale.
La maitresse gestiva anche siti per incontri.
La maitresse, in cambio, oltre a concedere loro la disponibilità del luogo ove poter esercitare la prostituzione ed a mettere a disposizione tutto l’occorrente, si occupava di gestire i siti d’incontri (inserimento e pubblicità annunci, inserimento foto delle donne che si prostituivano).
Gestione di appuntamenti.
Di gestire gli appuntamenti (rispondeva al telefono, concordava la prestazione, soldi e fissava gli appuntamenti) e di ricevere direttamente e preventivamente i soldi della prestazione, già decurtati del 30% in ragione del suo illecito tornaconto.
Rinvenuti diversi quaderni per la contabilità.
All’interno dell’abitazione, sul tavolo della cucina, sono stati poi rinvenuti diversi quaderni attraverso cui la maitresse gestiva, accuratamente, la contabilità della sua “impresa”.
Infatti, all’interno erano appuntati, per ogni singola ragazza, gli orari degli appuntamenti, i nomi e l’importo delle prestazioni eseguite.
Ogni quaderno era posto all’interno di una busta trasparente contenente i contanti derivanti dagli incassi delle prestazioni sessuali.
Si evidenzia, fra l’altro, che da una preliminare e sommaria analisi dei “documenti contabili” ritrovati.
Gli investigatori hanno rilevato come all’interno di quella villa vi fosse una fiorente e duratura attività di prostituzione con conseguenziali proventi di importante entità.
Sfruttamento della prostituzione.
Al termine della minuziosa attività d’indagine, non essendoci dubbi sulla condotta penalmente rilevante della proprietaria dell’immobile.
Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gallarate ha deferito all’A.G. quest’ultima, una quarantacinquenne italiana incensurata per sfruttamento della prostituzione.
Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Inoltre, essendo state identificate, fra le altre, due prostitute risultate irregolari sul territorio nazionale la maitresse è stata anche denunciata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Immobile sottoposto a sequestro.
Alla luce delle evidenze riscontrate ed al fine di evitare la reiterazione dei reati, d’intesa con il Pubblico Ministero, l’intero immobile, di proprietà dell’indagata, è stato sottoposto a sequestro preventivo.
Le due cittadine brasiliane, risultate irregolari sul territorio dello Stato, sono state espulse.