“Nutriamo ancora forti perplessità sulle valutazioni del comportamento dell’imputato”. Sono molto chiari gli avvocati Valter Biscotti ed Ilaria Pignattini al termine dell’udienza dedicata all’esame della perizia relativa alla capacità dell’imputato. Nel processo a carico di Alejandro Augusto Stephan Meran. Il cittadino dominicano è imputato per l’uccisione dei due Poliziotti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta ed il tentato omicidio di altri 8 Poliziotti. Il tutto avvenuto durante la sparatoria avvenuta il 4 ottobre 2019 nella Questura di Trieste.

I legali dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), insieme alle altre parti civili, hanno presentato un’istanza per la nomina di un collegio di nuovi periti che potessero pronunciarsi sulle condizioni di Meran. Basandosi sul fatto che il medico nominato dalla Corte di Assise, il professore Stefano Ferracuti, è componente di un consiglio scientifico di sette membri. Due dei quali sono i consulenti della difesa dell’imputato.

La Corte ha rigettato l’istanza, rinviando al 6 maggio per la decisione definitiva sul tema. Chiarendo che sarà formulata tenendo presente tanto le conclusioni stilate nella prima perizia disposta dal Gip. in cui si concluse per una capacità parziale dell’imputato, quanto quelle della perizia disposta dalla Corte. Da quest’ultima emerge che “all’epoca dei fatti Meran era già schizofrenico” e si esclude totalmente la capacità di volere dell’imputato.

Commenti dopo la decisione per la sparatoria in Questura a Trieste

“Siamo sorpresi e perplessi dal fatto che solo il nostro consulente di parte, il dottor Luigi Lucchetti, abbia sostenuto un contraddittorio contrastando le argomentazioni del consulente della Corte nel controesame. Specie alla luce del fatto che le sue conclusioni sono discordanti rispetto ad una precedente perizia. Aspettiamo di vedere cosa accadrà il prossimo 6 maggio. Restiamo convinti che, purtroppo, le ‘Vittime’, in processi come questo, sono la parte più debole”. Dichiarano i legali di Fervicredo.

In aula, per Fervicredo, era presente con una delegazione anche il Presidente, Mirko Schio, il quale ha voluto compiere “un gesto simbolico e significativo. Essere fisicamente accanto alle Famiglie delle nostre Vittime del Dovere, che hanno sofferto e soffrono certamente più di tutti ed alle quali, altrettanto certamente, tutto quanto sta accadendo sta facendo ancora più male”.

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