Stabilimenti balneari

Stabilimenti balneari e concessioni, problema che l’Europa affronta pur con le differenze e criticità legislative e la concorrenza prevista dalle norme europee.

La disciplina delle concessioni demaniali e l’applicazione della direttiva servizi riguardano tutti i Paesi membri dell’UE, non solo l’Italia, punto da evidenziare per evitare di fare le vittime.

L’Europa da dove nasce? Passaggio di partenza da comprendere appieno quando si parla di UE

Scopo principale delle norme dell’UE in materia di concorrenza è consentire il corretto funzionamento del mercato interno dell’Unione.

Nella sostanza, creare un unico grande paese con regole coerenti e affini, e sicuramente la concorrenza interna mira a quello scopo, ecco il punto cardine di partenza anche sulle concessioni demaniali.

Ci si arriva come?

  • con la gestione integrata delle coste e si persegue la tutela ambientale del demanio marittimo e dei suoi
    elementi ( in Francia si smontano le attrezzature (parliamo delle attrezzature rimovibili dai lidi in modo da ripristinare l’integrità delle spiagge) nel periodo invernale.
  • gestione dei beni pubblici con l’introduzione di meccanismi competitivi – pur non uniformi – nell’assegnazione delle nuove concessioni (riassegnazione alla scadenza)
  • la liberalizzazione degli scambi ed ai movimenti dei capitali, con uso efficiente delle risorse di proprietà negli Stati membri, per contribuire allo sviluppo economico dell’Unione
  • tutela della concorrenza con meccanismi concorrenziali nell’assegnazione del demanio marittimo produce effetti anche con riferimento alle garanzie di tutela della collettività.
  • In Spagna: la ” Ley de costas” stabilisce che le installazioni effettuate sulle spiagge concesse in uso privato devono garantire il libero accesso alla collettività.

Molti Stati hanno previsto che, in sede di valutazione comparativa, siano preferiti i progetti che rivolgono attenzione all’installazione sui lidi di strutture di servizio pubblico

In tanti paesi analizzati dal documento Ue, gli stati detengono una generale potestà dominicale e gestione
amministrativa è normalmente attribuita alle istituzioni territoriali.

In Italia il “federalismo demaniale” col del principio di tutela della concorrenza per i beni del demanio marittimo.

E l’adozione di procedure ad evidenza pubblica per la selezione del concessionario.

Le differenze tra gli stati europei

In Spagna e Portogallo il principio di gara esiste in astratto, in Croazia si punta piu’ sul mantenimento naturalistico che sullo sfruttamento turistico, in Grecia non esiste neppure una disciplina organica del settore.

Le concessioni sulle spiagge demaniali hanno durata diversa da paese a paese: in Francia massimo 12 anni, Spagna e Portogallo fino a 75 anni, Croazia durata ampia.

La disciplina di riferimento spesso favorisce l’attribuzione del bene a determinate categorie di operatori, soggetti pubblici e/o associazioni senza scopo di lucro.

Come se ne esce?

Se ne esce con stretta cooperazione e dialogo fra Istituzioni Ue e Autorità nazionali

Considerazioni importanti sotto il profilo turistico ma anche naturalistico

Ci sono beni il cui uso va disciplinato con l’obiettivo di evitarne il deperimento, consentendone la conservazione e la valorizzazione;

E tali beni sono necessari all’esercizio di numerose attività economiche (turismo, trasporti, commercio, energia,
agricoltura).

In Italia la superficie degli stabilimenti balneari ha un’estensione di circa 18.000.000 di metri quadri quadrati,

Come anche in Spagna, Portogallo, Grecia in cui lo “sfruttamento” per finalità turistico-ricreative delle aree costiere è molto intenso.

Occorre quindi coniugare e mantenere le risorse del territorio coniugandole con le concessioni esistenti

https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2017/596809/IPOL_STU(2017)596809_IT.pdf

Sul tema si è espresso l’ADUC

Il turismo è una risorsa importante se ci si muove con una logica di ampio respiro non le piccole speculazioni stagionali, con tasse alte ai non residenti, internet e bancomat spesso introvabili e parcheggi a pagamento dovunque.

Aggiungiamo poi la carenza di treni, bus e aeroporti vicini a zone turistiche, e spesso la carenza sanitaria di tanti luoghi

Condividi sui social