Svizzera

Bimba di 3 anni, affetta da una patologia, drogata con l’ecstasy nel biberon, e uccisa dai genitori, “non mi sento né senza scrupoli né un assassino”

Svizzera 12 Settembre 2024, drogata con l’ecstasy sciolto nel biberon, e poi soffocata con un panno, fino alla morte, questo è il tragico destino di una bambina di 3 anni, uccisa dai genitori.

I genitori confessano l’omicidio durante il processo, che si sta svoltosi nei giorni scorsi Bremgarten, in Svizzera, ma per loro è stato un atto d’amore, il padre della bimba ha affermato : “Non sono un assassino”.

Tra gli imputati anche la nonna della bimba

Gli assassini sono entrambi originari della Germania, tra gli imputati c’è anche la nonna, accusata di aver incoraggiato l’assassinio della nipotina.

La malattia celebrale di cui soffriva la bimba

La bambina era affetta da una malattia cerebrale, pertanto necessitava di cure intensive.

La patologia le impediva di deglutire, camminare e parlare, per questo motivo, secondo la madre della piccola, la bimba soffriva troppo.

A Maggio del 2020, la coppia decide di ucciderla, prima scioglie l’ecstasy nel biberon, dopo aver atteso che la droga facesse effetto, l’hanno soffocata con un panno.

Dopo l’uccisione, i due si sono stesi accanto al corpo della piccola, posizionato sul letto, per abbracciarsi e piangere insieme.

I soccorsi allertati solo all’indomani dell’omicidio.

I due imputato chiamarono i soccorsi solo all’indomani, del delitto.

“Non l’ho fatto per me stessa, l’ho fatto solo per lei e lo rifarei di nuovo” ha affermato la madre – “non mi sento né senza scrupoli né un assassino. Mi dispiace solo essere accusato di qualcosa del genere”, parole pronunciate dal padre.

Il padre inoltre, ha espresso la sua preoccupazione, per l’eventuale rischio di espulsione dalla Svizzera, la giustificazione : per visitare la bambina al cimitero.

Sentenza attesa Venerdì

Ma il pubblico ministero, non ha concesso attenuanti alla coppia, e dalle indagini emerge che avevano tentato di uccidere la bambina anche in precedenza, con degli anestetici, si attende la sentenza, che sarà emessa Venerdì.

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