Torino e Ivrea, rivolta in carcere

Torino 14 Luglio 2024, la situazione negli istituti penitenziari italiani sta precipitando, in special modo a Torino eppure ad Ivrea, nel penitenziario Lorusso e Cutugno, dove i detenuti hanno sfogato tutta la loro rabbia, dando origine ad una vera e propria rivolta.

Le immagini della rivolta, stanno girato in un video andato virale, pubblicato sulla piattaforma Social Tik Tok, di cui non è ancora chiara la modalità di tale pubblicazione.

Le condizioni invivibile, dei penitenziati hanno portato alla totale esasperazione dei detenuti.

«Abbiamo deciso di rompere cessi e lavandini così facendo le celle di pernottamento non saranno più agibili e quindi dovrà intervenire l’Asl per le condizioni n cui viviamo. Dobbiamo farci sentire», spiegano i detenuti nel video.

Anche gli agenti della polizia penitenziaria, devono lavorare in un clima praticamente ingestibile.

Se si pensa all’ultimo episodio avvenuto ad Ivrea, ai danni di un agente penitenziario aggredito da un detenuto, e ferito al volto.

L’agente aggredito nel pomeriggio di sabato 13 luglio,  ha riportato una ferita sopra l’occhio sinistro, con la frattura all’arcata sopraccigliare, insomma per pochi centimetri ha rischiato gravi danni all’occhio.

L’aggressione sarebbe avvenuta senza alcun motivo, durante il rientro da una visita medica, presso un centro medico esterno, a cui il detenuto era stato accompagnato.

Mentre il detenuto veniva riportato in carcere, ha aggredito l’agente prendendolo a pugni.

Il 12 luglio i detenuti del padiglione B, hanno appiccato il fuoco – come segnala il sindacato Osapp – seguiti poi a ruota dai detenuti della sesta sezione, che hanno dato fuoco al locale adibito a Barberia, lanciando verso i cancelli, bombolette del gas incendiate, manici di scopa ed altri oggetti.

I suicidi

“Carcere fuori controllo” sintetizzano dall’Osapp.

Il segretario Generale del sindacato, Leo Beneduci chiede di :

«Dichiarare lo stato di emergenza delle carceri italiane”.

“Basta slogan come ad esempio regole d’ingaggio, istituzione Gir, protocolli operativi (totalmente falliti). Servono fatti concreti».

“Non abbiamo più parole per commentare tanta gratuita violenza nei confronti del personale di polizia penitenziaria in servizio negli istituti penitenziari italiani”.

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