26 Dicembre 2024 20:42
È morto Toto Cutugno, simbolo della canzone italiana
Toto Cutugno: Il Cantautore Italiano che ha conquistato Il mondo
Toscano di nascita ma cresciuto in Liguria, Toto Cutugno ha segnato la scena musicale fin da giovane.
Ancora sotto i vent’anni, ha fondato il gruppo Toto e i Tati, portando i suoi brani sul palco con incredibile energia.
Nel 1975, la svolta: il cantante francese Joe Dassin registra “L’été Indien,” scritta da Toto, trasformandola in un successo internazionale. Da quel momento, la sua fama non conosce sosta.
Cutugno è un vero e proprio compositore prolifico, scrivendo canzoni per una serie di grandi nomi tra cui Mireille Mathieu, Dalida, Johnny Hallyday, Michel Sardou, Claude François e Hervé Vilard. Anche in Italia, ha scritto per Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti e Ornella Vanoni.
Nel 1976 fa il suo debutto al Festival di Sanremo con il suo gruppo Albatros e la canzone “Volo AZ 504,” conquistando il terzo posto.
Non passa molto tempo prima che arrivi un altro successo con “Nel cuore nei sensi,” che raggiunge le vette delle classifiche, specialmente nella versione francese cantata da Gérard Lenorman.
Il legame con Sanremo prosegue nel 1978, quando gli Albatros tornano con “Gran Premio,” un’altra canzone firmata da Toto.
Ma è nel 1978 che arriva il vero punto di svolta con “Donna donna mia,” la sigla del programma “Scommettiamo” condotto da Mike Bongiorno, che raggiunge le vette della hit parade.
La collaborazione con grandi nomi continua, e nel 1979 Toto scrive la prima canzone per Adriano Celentano, “Soli,” che resta in cima alle classifiche per mesi.
L’album di debutto, “Voglio l’anima,” arriva nello stesso anno, contenente brani che saranno successivamente incisi da vari artisti sia italiani che stranieri.
La title-track diventa anche la sigla del programma TV francese “Saranno famosi,” mantenendo il suo posto nelle classifiche per settimane.
Il 1980 porta un altro trionfo a Sanremo con “Solo noi,” regalando a Toto la sua unica vittoria in 15 partecipazioni al festival.
Nello stesso anno, firma tutte le canzoni dell’album “Il tempo se ne va” per Adriano Celentano.
Nel 1983, arriva il suo brano-simbolo, “L’Italiano.”
Nonostante sia arrivato solo quinto a Sanremo, la canzone vende milioni di copie e fa conoscere Toto in tutto il mondo, dall’Israele all’Iran alla Corea.
La sua presenza al Festival di Sanremo diventa quasi leggendaria, con la fama di “eterno secondo,” ma Toto continua a tornare, sempre sorprendendo come interprete, autore e ospite speciale.
Nel 2010, dopo un periodo difficile di salute, fa un’apparizione speciale a Sanremo con Belen Rodriguez, dimostrando ancora una volta la sua dedizione alla musica.
Nel 2012, si unisce al coro dell’Armata Rossa per eseguire “L’Italiano” su invito di Fabio Fazio.
La sua carriera internazionale non lo ferma: Toto gira il mondo, portando la sua musica e il suo motto “Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, sono un italiano” ovunque va.
Nel 2021, passa il testimone ai Maneskin a Eurovision, ricordando la sua vittoria nel 1990. La sua popolarità si estende a Mosca e Kiev.
E nel mezzo delle tensioni tra Russia e Ucraina nel 2022, esprime il desiderio di vedere bambini russi e ucraini insieme.
La notizia della sua scomparsa il 24 agosto 2023 ha scosso il mondo della musica.
Da Giorgia Meloni a Edi Rama, colleghi e leader politici rendono omaggio all’artista.
Gli amici cantanti, da Pupo ad Angelo Branduardi, condividono ricordi e sentimenti su Toto, un cantautore italiano che ha lasciato un segno indelebile nella musica e nei cuori di molti.