26 Dicembre 2024 06:53
Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 68 indagati, importante la collaborazione dei collaboratori di giustizia.
Le indagini, cosa sappiamo
Le investigazioni si sono sviluppate attraverso una impegnativa attività di indagine di tipo tradizionale, consistente in:
attività tecniche, servizi sul territorio, riscontri “sul campo”, tanto con riguardo alle dinamiche connesse al traffico di stupefacenti
E anche a plurime vicende estorsive, quanto in relazione alla ricostruzione della rete dei fiancheggiatori in ordine alla pregressa latitanza di ABBRUZZESE Luigi.
Abbruzzese Luigi è considerato, sul piano cautelare, esponente di vertice del sodalizio di ‘ndrangheta radicato nell’area della sibaritide.
Importante ricordare anche la parallela attività di acquisizione e analisi di dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.
Le misure sono state eseguite dai carabinieri del Nucleo investigativo reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza
e da personale delle Squadre mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio centrale operativo di Roma.
Nel corso dell’operazione beni per un valore complessivo di 5 milioni sono stati sottoposti a sequestro preventivo dai carabinieri.
In particolare, i carabinieri, hanno sequestrato beni immobili, aziende, quote sociali, beni mobili registrati e rapporti finanziari riconducibili a più indagati. (ANSA).
Il ruolo dei collaboratori di giustizia riemerge, e vista l’importanza della loro collaborazione coi riscontri del caso, sarebbe opportuno tornare ad evidenziare le loro problematiche.
Come avevamo detto in passato.
Collaboratori di giustizia condannati a morte da uno Stato assente
Collaboratori di giustizia, urge un cambiamento di rotta
Bonaventura: “colpirne ” uno per educarne mille, afferma uno dei collaboratori di giustizia piu’ importanti che presenta una delle sciagure del Paese, la lotta alla mafia.
La lotta alla mafia parte dalle denunce di pochi che rischiano per tutti, il coraggio non è da tutti, e va premiato.
In caso contrario si va nella direzione sbagliata, troppi soldi che girano e derivano da un’economia malata contrasta dalla Direzione Investigativa Antimafia, dalla Guardia di Finanza, Carabinieri, Procure della Repubblica e magistrati coraggiosi, oltre a qualche sindacalista e giornalista.