Video bellicosi. Video girato in un condominio di Santhià (Vercelli) in cui alcuni di loro, incappucciati, impugnano pistole, banconote e bustine di stupefacente.
Instagram e non facebook, in questo caso, ma poco cambia, c’è sempre qualcuno che spera di “sfondare” ed esagera.
Ci sono persone che si divertono così e si trovano poi, la Polizia a casa e sono dolori:
“Mi dispiace per tutti i miei amici – continua sul suo profilo – che hanno dovuto discutere con le proprie famiglie e sono stati visti come criminali.
Abbiamo subito molte ingiustizie”
Lo sfogo del giovane al centro delle “attenzioni” delle forze dell’Ordine, cerca scusanti che non ci sono.
La banda dei ribelli
La banda di una decina di ragazzi, per lo più stranieri, protagonisti di un video girato in un condominio di Santhià (Vercelli) (ANSA)
Nel video si vedono alcuni di loro, incappucciati, impugnano pistole, banconote e bustine di stupefacente.
Canzoni minacciose e irriguardose verso le forze dell’Ordine.
Il contesto è il solito delle periferie “sfortunate” con giovani che vogliono emergere e invece di lavorare e studiare si dedicano alla comunicazione forte.
Video, canzoni e post per attirare l’attenzione e quella è arrivata e dovranno risponderne.
I casi del genere sono diversi al Sud come al Nord; al sud ci sono cantanti che inneggiano a boss come se fossero star da imitare.
E’ questo il problema: la scelta dei modelli sbagliati, con uso di droghe, armi, atteggiamenti “disforici” con inquietudine
E sensazioni di frustrazione e pessimismo, tensione e irritabilità, un dramma che cresce complice la povertà ma anche e soprattutto basi culturali che non ci sono.
Esempi “borderline” visti con eccitazione e benevolenza, come se il mondo fosse quello reale, quello di certi messaggi forti e di successo.
Complici di questo “spettacolo” interi programmi televisivi e personaggi costruiti a tavolino fruttando bisogni e debolezze umane, marketing e soldi.
Un mondo “costruito” coi sondaggi, studi psicologici, depravazione e droga.