BLOCCO STUDENTESCO VARESE:“NEL SOLCO DI GENTILE PER UN’ALTRA MATURITÀ!”

Varese, 21 giugno – Questa notte il Blocco Studentesco ha affisso uno striscione davanti ai “Licei di Viale dei Tigli” di Gallarate (VA), in occasione della prima prova di maturità.

“Nel giorno del primo scritto dell’esame di stato del 2023 – inizia la nota del movimento – abbiamo voluto portare l’attenzione su ciò che è evidente a tutti gli studenti, maturandi in primis: l’esame di maturità è ormai l’ombra di sé stesso”

“Quello che dovrebbe essere un importante momento di passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta – continua la nota – è sostanzialmente ridotto ad una semplice formalità e ad un calcolo di punteggi, fatto di crediti formativi ottenuti in particolare attraverso quell’abominio che si chiama Alternanza scuola-lavoro”

“Una maturità così concepita – prosegue la nota – nega quella che dovrebbe essere la sua essenza, portando spesso gli studenti a non sviluppare un pensiero critico, rassegnandosi semplicemente a ‘dire agli esaminatori ciò che vogliono sentirsi dire’

È questa la scuola che vogliamo? Una scuola che imbottisce gli studenti di nozioni anziché far sviluppare loro un pensiero critico?”.

“Per questo motivo – conclude la nota – abbiamo scelto di appellarci a chi, in tempi oggi demonizzati, diede a questa Nazione un sistema scolastico ed un esame di stato all’avanguardia:

Giovanni Gentile.

Affinché il filosofo attualista e ministro dell’Istruzione possa ancora rappresentare un modello per chi, come noi, crede ancora in una scuola ed un futuro migliori.
Non possiamo, quindi, che concludere con il nostro augurio ai ragazzi che oggi sosterranno la prima prova”

Blocco Studentesco, le sue idee

Vogliamo il rientro totale, onnicomprensivo e senza scaglionamenti degli studenti a scuola.

Vogliamo abolita qualsiasi forma di didattica a distanza e virtuale: basta con le mezze decisioni e i ripensamenti, la nostra salute è nella comunità.

Vogliamo la partecipazione totale dello studente al processo di riapertura e cogestione delle scuole:

socializzazione degli istituti, studenti soggetti attivi alla didattica, studenti parte integrante ed organica degli organi collegiali.

Vogliamo sia ripensato lo stare in classe. Non chiediamo sicurezza e sopravvivenza, ma un nuovo modo di fare scuola:

sì a maggiore alternanza scuola lavoro, sì ai semestri con l’ambiente, sì all’attività fisica potenziata.

Vogliamo fondi per il miglioramento del trasporto pubblico, per l’acquisto di materiale scolastico, per il riammodernamento delle strutture.

Queste sono le uniche garanzie di sicurezza per il diritto allo studio, che non arrivano da nessun DPCM.

Vogliamo una scuola educatrice di uomini oppure nulla. Ci vuole coraggio

Giovanni Gentile il suo modello scolastico

Giovanni Gentile è stato un filosofo e politico italiano, noto soprattutto per il suo contributo alla filosofia dell’idealismo italiano e per il suo ruolo nell’elaborazione del cosiddetto “modello scolastico gentiliano”.

Il modello scolastico gentiliano, sviluppato da Giovanni Gentile nel periodo in cui era ministro dell’istruzione durante il regime fascista di Benito Mussolini

Ed era basato sull’idea che l’educazione dovesse servire come strumento per formare cittadini devoti allo Stato e al regime fascista

. Il modello mirava a trasformare l’intero sistema educativo italiano in un’istituzione che promuovesse gli ideali fascisti e che formasse giovani pronti a servire lo Stato.

Secondo Gentile, l’educazione doveva essere incentrata sull’idea di “educazione integrale”

Educazione che mirava a coinvolgere tutti gli aspetti della vita degli studenti, compresi l’aspetto intellettuale, morale, fisico e sociale.

L’obiettivo era quello di formare individui che fossero al servizio dello Stato e che avessero un forte senso di nazionalismo e disciplina.

Il modello scolastico gentiliano promuoveva l’idea che l’istruzione dovesse essere centralizzata e controllata dallo Stato:

in modo da garantire la diffusione degli ideali fascisti e la formazione di cittadini fedeli al regime.

Le scuole dovevano insegnare una versione revisionista della storia italiana, enfatizzando l’importanza del fascismo e della sua ideologia.

Tuttavia, dopo la caduta del regime fascista, il modello scolastico gentiliano perse la sua influenza e venne abbandonato.

Oggi, l’approccio all’educazione in Italia si basa su principi democratici e pluralistici, con un’attenzione alla formazione di cittadini critici e consapevoli dei diritti umani e dei valori democratici.

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