Don Chisciotte Calabrese.  “Uomini in Fuga”

Avv. Mimmo Leonetti 

Mimmo Leonetti nella sua
ultima fatica dal profondo e dirompente massaggio storico politico e filosofico ancorché lasciato alle parole di Giuseppe Flavio la guerra giudaica.

 

il Don Chisciotte Calabrese in queste esperienze avrà ben poca fortuna: scambia draghi per smisurati PM, un gregge di montoni per eserciti di Politici. un «caso più unico che raro d’incontro tra Don Chisciotte Calabrese e questi draghi e gregari di pecore», su di un argomento come quello della giustificazione, allaradice della divisione tra coraggiosi e parassiti. L’interesse non poteva certo mancaree difatti non mancò. Ma le questioni discusse si concentrarono quasi esclusivamentesulla possibilità di una finta uguaglianza. Di vita in vita la nostra anima fa esperienze umane come in un fantastico viaggio a cui non si può dare un inizio ne una fine e dove l’unico scopo è sperimentare la vita ad un livello sempre più elevato di coscienza fino al punto di ritrovare noi stessi durante una vita terrena incarnando non più il piccolo io, ma essendo il nostro Vero Sé. Don Chisciotte Calabrese non ha servitore, ha un amico l’elemento di concretezza che riesce a contenere la fantasia del galantuomo riconducendolo alla realtà. Don Chisciottecalabrese “è” tante altre cittadini Calabresi. E’ una generazione che l”uomo cerca su questa terra è dinanzi a chi genuflettersi, a chi affidare la propria coscienza e in che modo, infine, riunirsi tutti in un indiscusso, comune e concorde formicaio. “conformismo” m”imbatto in questa citazione di Dostojevskij. Sono parole taglienti che fotografano una realtà costante. Il nostro tempo è ancor più esplicito e impudico nel mostrare la verità: la moda impera e fa seguaci ciechi, il luogo comune imperversa sbeffeggiando chi si affatica a ragionare, la televisione accoglie folle di guardoni istupiditi da spettacoli volgari e “taroccati”. L”immagine del formicaio è illuminante, ma lo è soprattutto una frase amara: l”ansia di «affidare la propria coscienza» a un altro. È questa la vera perdita dell”anima, è l”essiccarsi della moralità, sostituita dal “così fan tutti”. E se non siamo più che attenti, questa deriva colpisce ciascuno di noi, perché il conformismo è un nemico invisibile che si insinua in tutti gli ambienti, anche in quelli più santi, lasciandovi le sue spore.
Kennedy aveva dichiarato: «Il conformismo è il carceriere della libertà e il nemico dello sviluppo». Le sue catene sono, però, dorate e la sua violenza è dolce e nascosta. Per questo è necessario tener alta la guardia e non consegnare mai a nessuno la propria coscienza, ma neppure cloroformizzarla nella superficialità.
E’ una categoria sociale che, quando il coraggio ed il sentimento del coraggioso volgono al tramonto, non accettando la codardia si trovarono fuori del loro tempo e sono considerati folli. L’Amico invece, è un insieme d’astuzia e buon senso, in contrasto con un don Chisciotte Calabrese falsamente comico, realmente coraggioso.Si sveglia dal sogno, ritrovando la ragione, curiosamente, solo nel momento della LIBERTA’.Il Don Chisciotte Calabrese è un campione dell’idealismo costretto a scontrarsi con una realtà ben poco di coraggiosa e/o eroica.
Là dove cuori stitici e menti grette non hanno accesso.Per viltà o ipocrisia.

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