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Don Emanuele Personeni al Card. Zuppi il destinatario della lettera particolare

Don Emanuele Personeni e il Card. Zuppi. Lettera che dimostra grande attenzione e richiesta di dibattito all’interno della Chiesa

Il  Card. Zuppi tirato in ballo

Lettera pesante in cui si parla della” divisione sociale ottenuta mediante l’utilizzo combinato di propaganda e punizioni esemplari”

lumanità è un bene che si nutre di verità e legami di fiducia e che la menzogna e labbandono uccidono più del virus;

si vuole continuare ad ignorare, inoltre, che l’applicazione cieca di protocolli impersonali e coercitivi

finisce da un lato per danneggiare la salute delle persone e, dallaltro, per spersonalizzare i rapporti al punto da inibire il senso naturale del rispetto reciproco.

le conseguenze della paura del Covid coi suoi protocolli e i suoi effetti

Card. Zuppi. Nella lettera si afferma con chiarezza degli effetti negativi della battaglia al covid.

Il covid che “ha spezzato legami che si sarebbero detti incrollabili, financo quelli ecclesiali.”

L’appello in forma integrale

Lo diciamo per incoraggiare la nostra Chiesa a mettersi in ascolto di tutti e di ciascuno.

Da cristiani dobbiamo tendere lorecchio a quei credenti che non hanno capito la chiusura delle chiese

la sospensione dell’Eucaristia, la negazione del sacramento agli infermi, l’impossibilità di accompagnare i propri cari alla morte.

Card. Zuppi. Quali stringenti ragioni sanitarie possono aver giustificato tanta disumanità? 

La Chiesa, forse, pensa di avere spento le perplessità di molti affermando la liceità dei vaccini contenenti linee cellulari provenienti da aborti; ma non è così.

Il suo pronunciamento le ha addirittura accresciute e ha lasciato le persone più sole ancora. Chi le ascolterà adesso?

Card. Zuppi. Chi ascolterà i cristiani che si sono visti messi fuori dalla comunità perché privi del super green pass?

La libertà evangelica sta a fondamento dellautonomia di giudizio e di azione della Chiesa e la affranca da qualsivoglia dipendenza dai sistemi politico/ideologici con cui essa entra in contatto

In virtù di questa libertà auspichiamo che la Chiesa attivi con urgenza, oltre ad una vicinanza attiva nei confronti delle persone discriminate

anche tempi e spazi di incontro, narrazione e ascolto-non-giudicante della sofferenza e della rabbia diffuse, in obbedienza a Gesù Morto e Risorto che ha vinto tutte le paure e tutte le morti.

Crediamo sia il primo passo da compiere verso un pieno e sincero mea culpa.

Molte persone, anche lontane dalla fede, bussano alle porte delle nostre parrocchie sperando di trovare laccoglienza e la carità degli ospedali da campo.

Vorremo farle aspettare ancora? Non sappiamo quali decisioni prenderanno le autorità politiche e sanitarie nei mesi a venire.

Sappiamo invece cosa continueremo a fare noi:
auspicare un reale dibattito scientifico, difendere le persone violate nei loro diritti fondamentali e metterci in ascolto di ciascuno.

Chiediamo in spirito di fraternità a Lei, Eminenza, un incontro per condividere la preoccupazione che abita nei nostri cuori e ascoltarci reciprocamente.

un gruppo di preti, religiosi e religiose di tutta Italia ha reso pubblica la lettera inviata  lo scorso 13 agosto a sua eminenza Card. Matteo Zuppi,  Presidente della CEI, e a diversi Vescovi.

La missiva è stata letta da don Emanuele Personeni al Cardinal Zuppi

Un grido di dolore dopo la sofferenza degli ammalati e per gli ammalati, con storture ed esagerazioni dovute all’impreparazione.

Si è visto di tutto durante il periodo della pandemia, con norme contraddittorie e piu’ politiche che scientifiche.

Anche perchè la Scienza era indietro negli studi e in TV si parlava per conto della Scienza senza spesso precisare che erano considerazioni personali.

Le considerazioni della lettera sono importanti, e si potrebbe leggere una critica all’appiattimento della Chiesa allo Stato.

La Chiesa avrebbe potuto dire no allo Stato, e nel caso di contagi cosa sarebbe successo? Si è preferito collaborare e cercare di mediare.

Difficile però su altri versanti, dare torto a don Emanuele Personeni, ad esempio coi morti che non hanno potuto vedere i famigliari.

Esagerazioni inumane dovute alla paura della pandemia, paura umana che chi parla con Dio, forse non dovrebbe avere.

 

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