12 Ottobre 2024 04:43
Il 22 Settembre alle 12:44 cadrà l’Equinozio D’Autunno 2024
Dissertazioni massoniche e non, sull’Equinozio d’Autunno.
Una brezza si insinua tra le foglie.
Scivola nelle valli e, complice l’improvviso buio,
tutto avvolge in un lieve abbraccio.
Il tempo è nuovamente giunto.
Di qui a poco il gelo avvolgerà i terreni, per lunghe notti e brevi giorni.
Diverse Lune dovranno passare, prima che Demetra,
la Terra Madre ritorni a gioire per il mio ritorno dagli inferi.
Solo allora riempirà il mondo intero delle sue dorate messi.
Sette chicchi di melagrana ho assaggiato nelle terre di Ade, che mi rapì per farmi sua sposa.
Io sono Persefone Kore, Proserpina, figlia di Zeus e Demetra
e per sempre sarò del profondo Regina
e della fertilità,
Dea. (S.C.)
Il viaggio di Proserpina e Cerere
https://it.wikipedia.org/wiki/Proserpina
Il tempo della luce è ormai giunto al termine e così, anche per noi Iniziati, è arrivato il momento di ripercorrere le strade che conducono verso il profondo che è in noi;
per custodire, fortificare e palesare nuovamente, con la bella stagione, la ricchezza interiore che, solo nel silenzio può essere accresciuta.
Antichi sono i riti da sempre cari agli iniziati, che hanno preso inevitabile spunto dai ritmi imposti da Madre Natura.
Nell’Antica Grecia, durante i festeggiamenti di Eleusi, gli accoliti, accendevano lampade nelle processioni, a ricordo di quelle usate da Cerere, nel tentativo di farsi luce nelle viscere della terra, durante la disperata ricerca della sua adorata figlia, Proserpina.
Una metafora questa, per fare comprendere come l’elevazione sia da sempre solo raggiungibile con tenacia e per vie impervie, illuminate spesso, solo da tenui bagliori.
Come non associare a questo momento dell’anno, il viaggio di discesa di Proserpina, verso Ade, padre degli inferi;
Demetra
Come non vedervi il seme che già piantato porterà alla rinascita, e come non comprendere Demetra, Dea Madre della terra.
Trismegisto
https://www.treccani.it/enciclopedia/ermete-trismegisto/
E, se da seme nasce seme ancor più inevitabilmente, il pensiero corre ad una delle affermazioni più care al mondo massonico:
” Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una Cosa Unica”.
Ermete Trismegisto ci suggerisce che l’uomo è il seme dell’essere.
Da oggi hanno inizio i giorni in cui i frutti cadono dagli alberi ed i semi abbandonano i frutti.
L’anima degli iniziati si separa dal corpo: laddove. Il corpo è frutto e l’anima seme, la trasformazione ha inizio.
In questo, nuovamente ci conforta, il Tre volte grande:
“Tu separerai il sottile dal denso con grande abilità».
Separare il materiale dallo spirituale, l’oro puro dal modesto ferro, questo, è lo scopo della ricerca.
Sole in Bilancia
È giunto il tempo del Sole in Bilancia, segno zodiacale legato al trapasso alla trasformazione, all’inizio di un nuovo ciclo.
L’equilibrio, a cui tutti gli iniziati dovranno tendere, è quello tra giorno e notte, maschile e femminile, yin e yang.
VIII La Giustizia nei Tarocchi
È questa l’ora, in cui i puri di spirito trionferanno.
Il riferimento è all’ottava lama dei Tarocchi, “la Giustizia” che sostiene una bilancia, a rappresentare l’altalenarsi tra bene e male, ma anche la pesa dell’Anima, dopo la morte, come volevano gli egizi.
L’Arcangelo Michele
La spada che brandisce è d’aiuto, per destreggiarsi tra il bianco e nero alla ricerca infinita della luce. Non per nulla, questo Arcano maggiore è stato avvicinato all’Arcangelo Michele, che presiede, per l’appunto all’Equinozio d’Autunno.
Simbolicamente l’Arcangelo Michele, libera l’Anima affinché possa accrescere la sua conoscenza, volando verso altri luoghi, lontani dalla terra.
La separazione diviene vita: separazione dai metalli, che indicano tutto ciò che di inutile ci circonda si, ma soprattutto quello che di negativo e distorto abbiamo fatto nostro, interiorizzandolo.
La capacità d discernere è la prima dote richiesta ad un iniziato.
L’Arcangelo indica la strada per liberare il bene e trasformare il male.
Ma bene e male sono strettamente uniti, come ci ricorda il nostro pavimento a scacchi.
La natura che abbiamo disimparato ad osservare sa bene come separare il mallo dalla noce, un figlio dalla madre:
Kronos
il tempo, Kronos, padre di Demetra è l’aiuto che l’universo ci dona, per avanzare nella ricerca che mai avrà termine, se non per pochi eletti.
La luce trionferà sulle tenebre, ci conforta l’Arcangelo Michele, che per tradizione, anche di carattere filosofico, si vuole unica potenza atta ad eliminare le forze distruttrici, createsi nei secoli.
La Legge suprema è severa, incorruttibile, ma giusta, per chi rispetta l’intelligenza cosmica che amministra la giustizia del mondo.
Gli alchimisti che “celano ciò che natura esibisce, ed esibiscono ciò che natura cela”, abbinano, questi simboli alla decomposizione.
E volando in questo mondo di immagini suggestive, ritorniamo alla simbologia espressa dallo zodiaco nel mese della Bilancia: a lei il compito di messaggero di morte che giustamente le attribuì Orazio.
Massoneria
Per noi massoni, morire deve equivalere a rinascere.
Ed in questo, l’altra faccia, quella solare del segno, ci viene in soccorso: Venere, il pianeta dominante di questo segno ci accoglie col suo amore.
Un Amore che è fondamento nei nostri templi.
Un amore che è unico mezzo per trasformare la lettura di semplici parole quali “Libertà, Uguaglianza e FRATELLANZA”, in verità scolpite nei nostri cuori.
Il sole è allo Zenith, la notte è fonda.
L’Equinozio è giunto come punto di passaggio.
Un lato della terra è illuminato, l’altro scende nell’oscurità.
Un dualismo questo, presente in ogni momento della nostra vita.
Il male al contempo è bene.
A noi cogliere le potenzialità di un momento tanto importante nella natura, perché “tregua”, come per gli iniziati che a Lei dobbiamo guardare, essendone Noi una parte:
amore non distruzione,
comprensione non dissacrazione,
fratellanza non odio.
La libertà
Solo così la Libertà sarà conquistata; quella libertà che parla al più profondo della nostra anima, consentendole di avvicinarsi alla comprensione dell’infinito che è in noi:
noi siamo ciò che vediamo.
Mabon
Salve Mabon,
tu che tutto ammanti di caldi colori,
tu che tutto avvolgi in inebrianti profumi, custodisci in questi mesi di passaggio,
la memoria della luce,
che nuovamente sarà.
Dischiudi per noi, i frutti del grande Castagno e mostraci la via per il gustoso nettare. (S.C.)
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Grazie.
(S.C.)