Falò di Sant'Antonio, si festeggia oggi

Falò di Sant’Antonio: il falò appartiene all’usanza dei riti silvestri pagani, che attraverso il rituale di purificazione e di consacrazione

Si festeggia l’arrivo della primavera

Da dove arriva questa tradizione? ricordano la devozione popolare che con essi invocava la benedizione sui campi, sul bestiame e sul futuro raccolto.

Perchè il falò?

Il falò è un simbolo: si ‘brucia’ l´inverno e si invoca la nascita di una nuova primavera.

Sant´Antonio Abate essendo padrone del fuoco, è stato considerato guaritore dell´ herpes zoster (chiamato ‘fuoco di Sant´Antonio’).

Le ceneri dei ‘falò di Sant´Antonio’, venivano raccolte e chiuse in sacchetti tenuti nelle tasche degli abiti: servivano come amuleti per tenere lontano le malattie e le persone portatrici di guai.

Nella cultura popolare, Sant´Antonio Abate viene raffigurato con accanto un porcellino.

Infatti i contadini, per distinguerlo da Sant´Antonio da Padova, lo chiamavano ‘Sant´Antoni del purscell’;

spesso era rappresentato con lingue di fuoco ai piedi e aveva in mano un bastone alla cui estremità era appeso un campanellino;

sull´abito spiccava il “tau” (croce egiziana a forma di “T”), simbolo della vita e della vittoria contro le epidemie.

Altre credenze e tradizioni

Il Santo veniva invocato anche per scongiurare gli incendi, e non a caso il suo nome è legato ad una forma di herpes (herpes zoter) nota appunto come “fuoco di Sant’Antonio” o ” fuoco sacro “.

Inoltre è ancora viva la tradizione che Sant’Antonio Abate sia il protettore delle ragazze da marito, che infatti nei paesi dovevano toccare la statua del santo per assicurarsi la sua protezione e sposarsi.

 

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