Massoneria impermeabile alla Mafia? Intervista a Stefano

Massoneria e Fascismo un rapporto controverso e difficile e il sequestro di migliaia di atti massonici

Il recupero del materiale sequestrato ai tempi del DUCE, è un’importante spaccato dell’attività dei “fratelli” , è oggi venuto alla luce, grazie all’impegno e alla tenacia del Gran Maestro Stefano BIsi.

la dichiarazione di Stefano Bisi

“Il Grande Oriente d’Italia – ha detto Stefano Bisi, presidente della Fondazione e Gran Maestro dell’Ordine – grazie alla prestigiosa iniziativa portata avanti dalla Fondazione contribuirà al riordino del Fondo Massonico ed avrà una copia digitale del materiale che “ritornerà” così nei nostri archivi dopo 100 anni dal sequestro avvenuto a Palazzo Giustiniani colmando una lacuna del nostro patrimonio storico”.

I dati che si ricaveranno dai documenti e dalle carte che saranno esaminate in futuro potranno far luce e  contribuire anche a colmare le carenze nei Libri Matricola posseduti dal Grande Oriente d’Italia.

Il risultato ambito, i dettagli

Il risultato dopo la  convenzione con l’Archivio Centrale  dello Stato con lo scopo di procedere alla valorizzazione delle migliaia di atti “preziosi documenti che una volta studiati e catalogati potranno ricostruire una parte significativa della storia dell’Ordine, delle Officine e dei Corpi Rituali

in un periodo complesso e drammatico per l’Istituzione   perseguitata dal regime Mussoliniano fino ad oscurare ogni traccia del Libero Pensiero.”

La storia

Il 13 febbraio 1923 presieduta da Benito Mussolini, il Gran Consiglio del fascismo dichiarava l’incompatibilità tra militanza fascista e appartenenza alla massoneria e due furono le posizioni dei massoni:

La Gran Loggia di Piazza del Gesù morbida: i massoni aderenti “obbediscono devotamente alla gerarchia fascista, superiore a tutte le contingenze e quindi possono continuare a servire la Patria e l’organizzazione fascista

fedeli e disciplinati al supremo duce Benito Mussolini e al suo governo” e rendendo obbligatoria una dichiarazione di fedeltà al fascismo da parte dei propri affiliati[30]

L’intervento di Mussolini

Mussolini intervenne con una legge vera e propria che fu approvata il 19 maggio 1925 prima alla Camera e poi al Senato.
Il Grande Oriente non si piegò: Il 22 novembre 1925 il Gran maestro Domizio Torrigiani firmò l’ordine di scioglimento di tutte le logge massoniche, ma non del Grande Oriente d’Italia.

Torrigiani medesimo fu condannato a cinque anni di confino.

Alcune decine di massoni andati esuli in Francia e negli altri paesi d’emigrazione riprenderanno i contatti con le superstiti logge estere e, sotto la guida di Giuseppe Leti, ricostituiranno a Parigi nel gennaio del 1930 il Grande Oriente d’Italia in esilio. (Voce Repubblicana)
Gli esuli fondarono “l’Italia Nuova n.609 ” in Spagna con la partecipazione di Randolfo Pacciardi e Francesco Fausto Nitti.

Da ricordare il Gran Maestro Alessandro Tedeschi che  denuncerà nel 1936 davanti all’opinione pubblica mondiale l’infamia dei gas asfissianti utilizzati dall’aviazione fascista contro gli etiopi (Santi Fedele, Ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Messina).

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