10 Dicembre 2024 08:17
Il nuovo brano di Marea, realizzato con Mauro Susa, esplora l’abisso emotivo di un legame spezzato tra padre e figlio, toccando corde universali di solitudine e ricerca di affetto
Con il suo ultimo singolo, Occhi Grigi, Marea (alias Paola Sbarbada Ferrari) scava nelle profondità del cuore umano, portando alla luce la complessità di un legame irrisolto tra padre e figlio. Questo brano, nato dalla collaborazione con Mauro Susa, arrangiatore e produttore che ha lavorato con artisti del calibro di Alexia e Umberto Tozzi, non è solo una canzone, ma una narrazione intima e delicata sulla solitudine e il bisogno d’amore.
Marea, cantautrice e scrittrice mantovana, ha tenuto nascosto Occhi Grigi per anni, quasi come fosse un segreto custodito in un cassetto. “Era un pezzo che avevo dentro da tempo e che, in qualche modo, non riuscivo a lasciar andare,” racconta. Con l’aiuto di Susa, il brano ha preso vita, diventando una ballata intrisa di dolore e speranza. Attraverso parole semplici e immagini potenti, Occhi Grigi si addentra nei sentimenti contrastanti di un figlio che, malgrado la mancanza di amore paterno, cerca ancora una connessione con un genitore distante e silenzioso.
Una storia di silenzi e speranze infrante
Il testo di Occhi Grigi è intriso di una malinconia sottile, evocata dalla figura di un bambino dai “grigi occhi”, in cui si riflette l’assenza di calore e la solitudine di un affetto non corrisposto. Le parole di Marea dipingono immagini vivide: il bambino che corre nel vento in mezzo al grano, simbolo di una libertà ideale e di un desiderio di amore mai ricevuto. “Il grano e il vento rappresentano la speranza, la possibilità di sentirsi vivi, mentre gli occhi grigi raccontano la tristezza di un’anima ancora ferita,” spiega la cantautrice.
La canzone riflette una dinamica familiare complessa, in cui il padre è assente per distanza emotiva. “L’assenza di calore paterno viene sostituita dal silenzio, una forma di comunicazione muta e crudele che fa più male delle parole,” aggiunge Marea. La storia raccontata in Occhi Grigi è universale, capace di risuonare con chiunque abbia sperimentato la mancanza di un legame fondamentale e la ricerca di un affetto che rimane inarrivabile.
Il riflesso di un’anima persa
Uno dei versi più toccanti del brano è “mentre mi specchio nel tuo viso così uguale al mio”, in cui il figlio riconosce nel padre un riflesso di sé, ma è un riflesso privo di calore. In queste poche parole si condensa la tensione di un legame che, per quanto desiderato, resta sospeso in un vuoto incolmabile. Marea riesce a trasmettere questa sofferenza con una delicatezza che arriva diretta al cuore, attraverso una melodia dolce e struggente, firmata da Susa.
L’attesa di una carezza, simbolo di un affetto negato, è uno dei motivi ricorrenti in Occhi Grigi. La carezza, nella sua semplicità, rappresenta un gesto che non arriva mai, una speranza che rimane sospesa. “Il silenzio al posto dell’amore” è l’immagine più potente del brano, capace di evocare l’assenza di una figura che avrebbe dovuto essere fonte di calore e sicurezza. Occhi Grigi parla di una ferita che non si rimargina, eppure, nelle parole di Marea, si intravede anche la possibilità di un riscatto, di una “verità” che “in fondo vince sempre”.
La forza delle immagini e la bellezza del dolore
Uno degli elementi che rendono Occhi Grigi così toccante è il contrasto tra la bellezza della natura e il dolore interiore del protagonista. L’immagine del grano, che evoca un senso di libertà e innocenza, contrasta con il tormento di un’anima ferita. Marea racconta il dolore di questo bambino in un contesto che richiamasse la bellezza della natura, quasi a sottolineare che, anche nei momenti più bui, c’è sempre una parte di noi che cerca la luce.
Occhi Grigi diventa così una sorta di specchio per l’ascoltatore, capace di riflettere emozioni che sono comuni e allo stesso tempo profondamente personali. La scelta di una melodia semplice e di immagini naturali permette alla canzone di parlare a chiunque abbia vissuto un rapporto complesso, spezzato, con una figura amata.
Marea, tra musica e scrittura
Paola Sbarbada Ferrari, conosciuta come Marea, è un’artista versatile e appassionata. Oltre alla musica, ha pubblicato due romanzi, Il casolare sull’aia e L’oblio nei tuoi occhi, in cui esplora le dinamiche familiari e l’identità personale. Il suo pseudonimo musicale, ispirato al movimento delle maree, rappresenta la sua ricerca di un equilibrio tra emozione e razionalità. Dopo anni di formazione musicale Marea ha trovato la sua voce unica, unendo poesia e melodia per creare canzoni che toccano il cuore.
Marea Il 29 gennaio 2024 scorso è uscita con il suo singolo, Dietro Nuvole, seguito da JE T’AIME, una canzone che la vede cimentarsi con il francese. Se Occhi Grigi è un riflesso del suo talento e della sua sensibilità, il futuro della cantautrice promette emozioni ancora più intense e profonde.
Foto della cantautrice di Marilena Mura
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