15 Novembre 2024 03:38
Padri separati: l’affido condiviso è un’illusione
Padri separati. Secondo l’associazione Codici, i padri separati sono sempre più numerosi tra i nuovi poveri.
Le spese per il mantenimento dei figli, spesso insostenibili, portano molti padri a vivere in condizioni di precarietà economica.
Inoltre, le sentenze dei giudici favoriscono quasi sempre la madre, lasciando al padre un ruolo marginale nella vita dei figli.
Codici è impegnata da anni a sostenere i padri separati e a chiedere un trattamento più equo e giusto.
L’affido condiviso è una forma di affidamento dei figli minori che prevede che questi trascorrano il loro tempo con entrambi i genitori, in modo paritario o quanto più possibile vicino alla parità.
L’affido condiviso è stato introdotto in Italia con la legge 54/2006, che ha modificato la disciplina dell’affidamento dei figli nel caso di separazione o divorzio dei genitori. La legge prevede che l’affido condiviso sia il criterio prevalente per l’affidamento dei figli, salvo che sussistano gravi motivi ostativi.
I gravi motivi ostativi all’affido condiviso sono individuati dalla legge e sono, ad esempio, la violenza domestica, la mancanza di collaborazione tra i genitori, l’abuso di sostanze stupefacenti o alcol da parte di uno dei genitori.
In caso di affido condiviso, i genitori devono stabilire insieme un programma di affidamento che preveda, tra le altre cose, la ripartizione del tempo di permanenza dei figli con ciascun genitore, le modalità di comunicazione tra i genitori e i figli, le modalità di esercizio della potestà genitoriale.
Il programma di affidamento deve essere approvato dal giudice e può essere modificato in qualsiasi momento, su accordo dei genitori o su iniziativa di uno dei genitori.
L’affido condiviso è un modello di affidamento che ha numerosi vantaggi, sia per i figli che per i genitori.
Per i figli, l’affido condiviso consente di mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori e di crescere in un clima di serenità.
Per i genitori, l’affido condiviso può favorire la collaborazione tra loro e può contribuire a ridurre i conflitti.
Tuttavia, l’affido condiviso può essere difficile da realizzare, soprattutto se i genitori non sono in grado di collaborare o se sussistono gravi motivi ostativi.
In questi casi, il giudice può stabilire un’altra forma di affidamento, come l’affido esclusivo o l’affido alternato.