19 Settembre 2025 09:37
Digitalizzazione PA e cybersicurezza: imprese soddisfatte ma la fiducia resta fragile
Digitalizzazione PA e cybersicurezza sono oggi due pilastri centrali per la competitività delle imprese italiane. Il 94% delle PMI che utilizza i servizi online della Pubblica Amministrazione si dichiara soddisfatto. Ma emergono anche rischi rilevanti: una su due ha subito attacchi informatici, una su dieci un furto di dati con richiesta di riscatto.
È quanto emerge da uno studio dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne. L’indagine è stata presentata durante il convegno “Digitalizzazione, Cybersicurezza, Competitività – La digitalizzazione che serve”, promosso dalla Fondazione Nazionale tra i Cavalieri di Gran Croce, con il patrocinio del Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
La digitalizzazione della PA è diffusa, soprattutto al Sud
Oggi quasi tutte le imprese utilizzano i servizi digitali della Pubblica Amministrazione. La percentuale raggiunge il 95,5% nel Mezzogiorno, contro il 93,4% nel resto d’Italia.
L’87% delle aziende dichiara di aver ottenuto benefici tangibili grazie all’interazione online con la PA. Tempi più rapidi, minori costi e maggiore trasparenza sono tra i vantaggi segnalati.
Le imprese temono per la cybersicurezza
Nonostante l’ampia soddisfazione, resta alta la preoccupazione per la sicurezza. Circa un’azienda su due ha subito un attacco informatico.
Il dato più allarmante riguarda i furti di dati: il 10% delle imprese è stato vittima di ransomware, con richiesta di riscatto da parte degli hacker.
Questi episodi minano la fiducia, rendendo la digitalizzazione PA e cybersicurezza due temi strettamente connessi e prioritari.
La visione della Pubblica Amministrazione
Lo studio ha incluso anche un’indagine parallela sui dirigenti pubblici. Solo il 19% di loro ritiene che i servizi digitali della PA siano realmente adeguati ai bisogni di cittadini e imprese.
Un segnale chiaro: serve una svolta. Gli ostacoli principali alla trasformazione digitale della PA, secondo i dirigenti, sono:
- Vincoli burocratici (83%)
- Scarsa integrazione tra le banche dati (78%)
- Carenza di competenze digitali (75%)
Cybersicurezza nella PA: consapevolezza alta, protezione bassa
Il 92% dei dirigenti pubblici riconosce l’importanza strategica della cybersicurezza. Tuttavia, solo il 29% ritiene che oggi la sicurezza digitale sia realmente garantita all’interno della Pubblica Amministrazione.
Un divario evidente tra consapevolezza e attuazione. Il rischio di attacchi non è percepito solo dal mondo privato, ma anche da chi gestisce i servizi pubblici.
Digitalizzazione PA e cybersicurezza: fiducia in bilico
Guardando al futuro, il 64% degli intervistati ritiene che servizi digitali più sicuri e performanti potrebbero rafforzare la fiducia dei cittadini nella PA.
Ma solo il 38% dei dirigenti esprime una valutazione positiva sull’impatto del PNRR sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Un dato che segnala la necessità di interventi più incisivi e strutturati.
Un convegno per fare il punto
I risultati della ricerca sono stati presentati nel corso del convegno nazionale organizzato dalla Fondazione Nazionale tra i Cavalieri di Gran Croce. L’iniziativa ha visto la partecipazione di numerose istituzioni e realtà del mondo imprenditoriale.
Hanno collaborato all’evento: il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, la Fondazione COTEC, RUR – Rete Urbana delle Rappresentanze e Unioncamere.
Voci istituzionali e imprenditoriali a confronto
Ad aprire i lavori è stato Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. A seguire l’intervento del Senatore Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione.
Claudio Gorelli, Presidente della Fondazione promotrice, ha illustrato le finalità della ricerca. L’obiettivo: comprendere come la digitalizzazione stia cambiando il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione.
Dati, esperienze e proposte
Marco Pini, ricercatore del Centro Studi Tagliacarne, ha presentato nel dettaglio i risultati dell’indagine. I dati sono stati il punto di partenza per una tavola rotonda molto partecipata.
Al confronto hanno preso parte rappresentanti delle principali associazioni di categoria: Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confindustria e CIA – Agricoltori Italiani.
La moderazione e le conclusioni sono state affidate al giornalista de Il Sole 24 Ore Ivan Cimmarusti.
Competitività e sicurezza: una sfida comune
Il convegno ha sottolineato come una digitalizzazione efficace possa tradursi in maggiore competitività per le imprese. Ma senza sicurezza informatica, nessuna trasformazione è realmente sostenibile.
Serve una strategia condivisa. Solo così la transizione digitale potrà diventare un vero motore di sviluppo per il Paese.
Le richieste delle imprese
Le PMI chiedono maggiore semplificazione, servizi più integrati e sicurezza. Spesso, il problema non è la tecnologia, ma la burocrazia che ne ostacola l’uso efficace.
Molti imprenditori segnalano la necessità di formazione specifica e assistenza continua, per evitare errori e vulnerabilità nei processi digitali.
Conclusioni
Digitalizzazione PA e cybersicurezza rappresentano una delle sfide più importanti per il futuro dell’Italia. I dati dimostrano che imprese e istituzioni sono sulla strada giusta, ma resta ancora molto da fare.
Solo con investimenti mirati, collaborazione tra pubblico e privato e una visione strategica condivisa sarà possibile costruire un ecosistema digitale efficiente, sicuro e realmente accessibile a tutti.
La fiducia, oggi fragile, potrà così trasformarsi in un motore di crescita e innovazione per il sistema Paese.