29 Dicembre 2024 14:29
Da via Moretto da Brescia.. L’immagine costruita da Bonomi e alcuni dettagli inediti.
L’immagine costruita da Bonomi, presidente di Confindustria, balzato alla cronaca per qualche anomalia sul suo curriculum:
sembra che il presidentissimo non avesse la laurea e non solo.
Altri dettagli che non sono precisi: figlio di due lattai in via Moretto da Brescia a Milano, di fianco c’era un barbiere e un ortolano.
Indiscrezione di persone che lo frequentavano da bambino. Nulla di male avere genitori non miliardari, anzi meglio ancora.
Le umili origini sono caso mai, un motivo di orgoglio e invece, qualcuno l’avrà consigliato male.
Nato in una famiglia di professionisti e imprenditore della prima generazione,[2] inizia a lavorare in uno studio di commercialisti.
Dopo aver fatto esperienza lavorativa in una multinazionale farmaceutica,
ha rilevato una società nella strumentazione per analisi di laboratorio
Carlo Bonomi, presidente di Confindustria: biografia, carriera e sfide
Nato a Crema nel 1966, Bonomi è un imprenditore e dirigente d’azienda attivo nel settore biomedico.
Dopo aver fatto esperienza lavorativa in una multinazionale farmaceutica, ha rilevato una società nella strumentazione per analisi di laboratorio.
Nel 2013 ha fondato Synopo, una società che distribuisce apparati elettromedicali.
Nel 2017 è stato nominato presidente di Assolombarda, la maggiore associazione industriale territoriale di Confindustria.
Nel 2020 è stato eletto presidente di Confindustria, succedendo a Vincenzo Boccia.
Bonomi è un sostenitore di una forte politica industriale per il rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Ha criticato il governo per il suo approccio alla crisi economica, chiedendo un intervento più deciso per sostenere le imprese.
Tra le sfide che Bonomi dovrà affrontare come presidente di Confindustria ci sono la ripresa economica post-pandemia, la transizione digitale e la sostenibilità ambientale.
L’immagine è importante ma non è tutto nella vita: la dimostrazione, tanti figli ” di papà” che hanno distrutto le aziende.
In conclusione, siamo quello che siamo, con le nostre imperfezioni, vizi e virtù e stare in alto oggi, comporta gelosie e invidie, e a maggior ragione occorre dire la verità.