Domizio Torrigiani: il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Domizio Torrigiani fu una delle figure più importanti della Massoneria italiana.

Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, guidò la comunione massonica in uno dei periodi più difficili della sua storia. La sua vicenda personale è legata al regime fascista, che lo perseguitò fino alla morte.

Sepolto nel cimitero di San Baronto, in provincia di Pistoia, Domizio Torrigiani rimane un simbolo di resistenza morale e spirituale. La sua storia è ancora oggi ricordata da tutti i massoni italiani e non solo.

Gli inizi di Domizio Torrigiani
Domizio Torrigiani nacque in Toscana e si avvicinò presto agli ideali della Massoneria. Uomo di cultura e di profonda etica, credeva nei valori di libertà, uguaglianza e fratellanza. La sua carriera lo portò a ricoprire ruoli di rilievo fino a essere eletto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.

Nel 1922, proprio all’inizio dell’ascesa di Benito Mussolini, Torrigiani fu eletto alla guida della comunione massonica. La sua elezione rappresentò un momento di speranza per i fratelli massoni, ma anche l’inizio di anni difficilissimi.

Il periodo del fascismo
Il fascismo considerava la Massoneria un nemico da eliminare. Le logge furono sciolte e i massoni perseguitati. Domizio Torrigiani, in qualità di Gran Maestro, fu uno dei primi a subire la repressione. Venne incarcerato e successivamente confinato in luoghi remoti come Lipari e Ponza.

Il suo confino fu durissimo. La salute peggiorò rapidamente. Divenne cieco, malato e profondamente segnato dalle sofferenze. Nonostante tutto, non rinnegò mai i suoi ideali e rimase fedele alla Massoneria.

La liberazione e la morte
Poco prima della morte, avvenuta il 30 agosto 1932, Domizio Torrigiani venne liberato dal regime fascista. Morì stremato, ma con la consapevolezza di aver mantenuto fede ai suoi principi. La sua figura rimase impressa nella memoria di tutti i massoni italiani ed europei.

La notizia della sua morte colpì profondamente i fratelli rifugiati all’estero. Essi gli resero omaggio con una lettera circolare inviata a tutte le comunioni massoniche internazionali. Un gesto che testimoniò l’affetto e la stima verso un uomo che aveva sacrificato tutto per la libertà.

Il ricordo di Domizio Torrigiani
Oggi, Domizio Torrigiani è ricordato non solo come Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ma anche come un esempio di coerenza e coraggio. La sua storia ci parla di sacrificio, di resistenza e di dignità.

Il cimitero di San Baronto, dove è sepolto, è diventato un luogo di memoria per chi vuole rendere omaggio alla sua figura. Le commemorazioni periodiche e gli studi dedicati a lui mantengono viva la sua eredità.

Un simbolo di libertà
Domizio Torrigiani rappresenta un simbolo di libertà. La sua lotta contro l’oppressione fascista dimostra quanto fosse forte il legame con i valori della Massoneria. Nonostante il carcere, la cecità e la malattia, non smise mai di credere nella giustizia e nella fratellanza.

Il suo esempio resta attuale. In un mondo che ancora oggi conosce regimi autoritari e persecuzioni, la figura di Torrigiani ricorda quanto sia importante difendere i diritti fondamentali.

Conclusione
La vita di Domizio Torrigiani, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, è la storia di un uomo che ha pagato con la sofferenza e la morte la sua fedeltà agli ideali massonici. Sepolto a San Baronto, continua a essere un punto di riferimento per la Massoneria italiana e internazionale.

Ricordare Torrigiani significa celebrare il coraggio, la dignità e la libertà. Una memoria che non deve andare perduta.

 

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