5G a Vergiate, le polemiche crescono come avviene in questi casi, al di là delle questione politiche.

5G, il tema è uno di quelli divisi, ma si sa che alla fine la tecnologia la fa da padrona, ed è giusto che sia così se ci viene incontro.

Il punto è che tante volte la tecnologia ci aiuta, altre ci mette in imbarazzo: dietro ci deve essere sempre e comunque la mano dell’uomo che decide.

Internet è fondamentale nell’attuale società ed anzi, crescono sempre di più i servizi che necessitano di un segnale sempre più importante.

Tutti i servizi nazionali e locali, dall’INPS, al Governo, ai comuni, ASL, solo per nominarne alcuni, sono strettamente collegati alla rete e guai se non fosse così.

Immaginiamo per un attimo cosa succederebbe se ci fosse, come avvenuto in forma limitata per fortuna, un attacco informatico a aeroporti, sanità ed altri servizi essenziali.

La tecnologia 5G ha una velocità di picco teorica di 20 Gbps, mentre la velocità di picco di 4G è solo 1 Gbps.

5G promette inoltre una latenza inferiore, il che può migliorare le prestazioni delle applicazioni aziendali, oltre a quelle di altre esperienze digitali.

Il punto dolente nel caso specifico, è il posizionamento dell’antenna a ridosso delle abitazioni, in via Beia a Vergiate.

In tanti hanno notato e commentato sul posizionamento più che sull’utilità del 5G, possibile che non ci fosse una soluzione meno impattante.

La foto del residente è molto eloquente e dimostra quanto sia brutta e vicina alle case.

La sicurezza e i suoi risvolti sulla salute?

L’unico effetto accertato dei campi elettromagnetici a radio frequenza sull’organismo umano è il riscaldamento dei tessuti del corpo umano in cui viene assorbito.

I limiti e livelli di riferimento fissati dalla normativa i garantiscono ampiamente che la soglia degli effetti termici non venga superata.

 

 

 

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