AI Act, cosa gli utenti devono sapere sui loro diritti
AI Act, cosa gli utenti devono sapere sui loro diritti

AI Act, cosa gli utenti devono sapere sui loro diritti.

AI Act, tutto quello che gli utenti devono sapere sui loro diritti: il modulo AI Act di Lexroom.ai, la piattaforma ad intelligenza artificiale generativa per l’industria legale.

Pubblicato in questi giorni nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il nuovo Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale (AI Act) che sarà applicabile integralmente entro il 2026. Il Regolamento garantisce che le applicazioni di IA siano implementate e utilizzate in modo sicuro, etico e rispettoso dei diritti fondamentali e delle libertà individuali. Inoltre, definisce regole e limiti degli attori coinvolti in materia di IA, quindi, fornitori, distributori, rappresentanti, importatori e deployers (coloro che utilizzano sistemi di IA, assoggettati ai particolari obblighi elencati nell’art. 26 in quanto sistemi ad alto rischio) appartenenti a qualsiasi comparto economico.

Ma quali sono le principali tutele per gli utenti sancite dal regolamento? Quali garanzie offre e quali sono i fattori di rischio che vengono ridotti grazie all’introduzione dell’AI Act? A dare risposta immediata a tali quesiti interviene Lexroom AI Act, il nuovo modulo della piattaforma basata sull’intelligenza artificiale generativa Lexroom.ai, che consente di interrogare e approfondire il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale, in pochi secondi.

5 elementi da conoscere del nuovo AI Act  per la tutela degli utenti

Nel nuovo Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale, vi è un’ampia sezione dedicata ai diritti degli utenti nei confronti dei fornitori di servizi di IA, in particolare sono definiti:

  1. Divieti di Pratiche Dannose: il regolamento vieta pratiche di IA che possono essere dannose per le persone, come l’uso di tecniche subliminali o manipolative, lo sfruttamento di vulnerabilità legate all’età o alla disabilità, e la creazione di banche dati di riconoscimento facciale tramite scraping non mirato di immagini.
  2. Trasparenza e Etichettatura: i fornitori devono garantire che i sistemi di IA destinati a interagire con persone fisiche informino chiaramente gli utenti che stanno interagendo con un sistema di IA. Inoltre, i contenuti generati o manipolati artificialmente devono essere chiaramente etichettati.
  3. Requisiti per Sistemi di IA ad Alto Rischio: i sistemi di IA ad alto rischio devono soddisfare requisiti specifici per garantire la tutela della salute, della sicurezza, dei diritti fondamentali e la conformità a norme armonizzate.
  4. Sanzioni per Violazioni: il regolamento prevede sanzioni pecuniarie significative per i fornitori che violano le disposizioni, con multe che possono arrivare fino al 7% del fatturato mondiale annuo totale o 35 milioni di euro, se superiore.
  5. Spazi di Sperimentazione Normativa: sono previsti spazi di sperimentazione normativa dove i fornitori di sistemi di IA possono sviluppare, addestrare, testare e validare le tecnologie prima della loro immissione sul mercato, garantendo che i sistemi di IA rispettino le normative vigenti.

 

Come funziona Lexroom AI Act

L’obiettivo di Lexroom AI Act, ideato e progettato con la collaborazione di professionisti del settore da Lexroom.ai – startup nata nel 2023 nel contesto del venture builder di Vento (capitolo italiano di Exor Ventures) – è quello di permettere agli utenti, avvocati in primis, ma anche tutti coloro che vogliono conoscere in modo approfondito l’AI Act, di navigare con facilità la normativa, risparmiando tempo prezioso e garantendo risposte accurate e aggiornate. Infatti, basta porre dei quesiti giuridici in linguaggio naturale perché la piattaforma generi in pochi secondi un semilavorato di parere o una risposta pragmatica, citando e allegando le fonti giuridiche utilizzate.

Ed è proprio la citazione delle fonti a rendere Lexroom.ai uno strumento d’eccellenza e di utilità per chi opera in campo legale: le informazioni restituite dalla piattaforma sono attinte da dataset di fonti istituzionali attraverso un insieme completo di algoritmi generativi avanzati, per assicurare contenuti sempre pertinenti e accurati.

Dichiarazioni dei fondatori

“L’applicazione delle nuove normative che regoleranno l’utilizzo dell’IA comporterà un aumento della richiesta di consulenza legale in materia, il che richiederà agli avvocati una capacità di risposta tempestiva e puntuale. Il settore legale sarà oggetto di profondi cambiamenti dovuti all’innovazione digitale che ha investito inevitabilmente anche questo comparto professionale, il che risulta ancora più stimolante per noi di Lexroom.ai. Il nostro obiettivo è quello di posizionarci come leader di questo cambiamento, intercettando le richieste dei professionisti e traducendole in strumenti efficienti ed efficaci” – dichiara Paolo Fois, Co-founder e CEO di Lexroom.ai.

“In linea con gli obiettivi prefissati da Lexroom.ai – che con la prima versione della piattaforma ha permesso di risparmiare il 73% di tempo rispetto a una ricerca tradizionale – lo scopo del nuovo tool dedicato al Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale è supportare il lavoro degli avvocati in primis, ma anche di tutti coloro che lavorano nel settore dell’Intelligenza Artificiale, facendo economia proprio sulla loro risorsa immateriale più preziosa, permettendo così ai professionisti di dedicarsi ad attività a valore aggiunto per il loro mestiere” – afferma Martina Domenicali, Co-founder e CSO di Lexroom.ai.

Lexroom AI Act è disponibile su abbonamento attivabile dal seguente link.

Profilo corporate di Lexroom.ai

Fondata a maggio 2023 da Paolo Fois, Martina Domenicali e Andrea Lonza nel contesto del venture builder di Vento Ventures, Lexroom.ai è una piattaforma per la ricerca legale, sviluppata in partnership con studi legali di primo livello, che permette di porre quesiti giuridici in linguaggio naturale e fornire risposte rapide e precise, presentando risultati sotto forma di risposte pragmatiche o bozze di pareri, insieme alle fonti più pertinenti.

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