Bonus edilizi, famiglie rovinate per lo stop alle cessioni

BONUS EDILIZI FAMIGLIE IN PANICO E ROVINATE ED IMPRESE A RISCHIO CHIUSURA PER LO STOP ALLE CESSIONI. 

 ACCELERA LA GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE

ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

Isfoa
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 Bonus edilizi , famiglie rovinate per lo stop alle cessioni .

 Le storie di chi deve affrontare le conseguenze del DL 11 in vigore dal 17 febbraio e non può più beneficiare del sconto dell’agevolazione direttamente in fattura.

Interventi in edilizia libera già programmati, pagati in parte mesi fa , ma non ancora realizzati .

Appartamenti in costruzione con preliminare firmato entro il 16 Febbraio , ma non ancora registrato

Le testimonianze raccolte nel corso del videoforum «Sportello Superbonus» hanno confermato tutte le criticità della nuova norma già evidenziate .

Purtroppo e inevitabilmente .

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Perché il Decreto 11/2023 in vigore da venerdì scorso , 17 Febbraio , stoppando cessioni di crediti e

sconti in fattura a partire da quella data , ha creato di colpo una categoria di contribuenti “esodati”

che hanno impegnato risorse per inseguire le agevolazioni e trovano ora la strada sbarrata .

C’è chi ha puntato sull’installazione di un impianto fotovoltaico da 27mila euro , versando un acconto a Luglio 2022 , e puntando sullo sconto in fattura del 50% , ma ha visto le operazioni di montaggio rinviate via via fino alla prossima settimana : niente più sconto di 13.500 euro , perché i lavori non sono iniziati entro il 16 Febbraio .

Non potendo “scaricare” il bonus sull’impresa , il proprietario dovrà verosimilmente ridiscutere le condizioni della fornitura .

E contare sulla propria capienza fiscale , con il rischio di perdere parte dell’agevolazione .

È una situazione emblematica delle difficoltà riscontrate dagli interventi medio-piccoli in edilizia libera , che si riferiscono per lo più alla detrazione per recupero edilizio del 50% o all’ecobonus .

Così come il fotovoltaico , il problema tocca il cambio degli infissi o l’installazione di caldaie e pompe di calore : lavori la cui esecuzione arriva spesso a mesi di distanza dal preventivo e dal pagamento degli acconti .

Altri casi riguardano le compravendite immobiliari .

C’è chi a Ottobre 2022 ha prenotato un appartamento in ricostruzione con diritto al sisma bonus , e credeva di essersi assicurato lo sconto in fattura .

A causa di alcuni ritardi in cantiere , però , ha siglato il preliminare d’acquisto il 2 Febbraio scorso e non l’ha registrato entro il 16 Febbraio : niente più sconto di 81.600 euro , perché la firma del compromesso non vale .

«Siamo nel panico , ci stanno rovinando» , aggiunge l’acquirente .

Senza sconto, salta l’affare: in questo caso mancano le risorse per saldare l’importo ; e , se anche ci fossero , sarebbe difficile recuperare in detrazione 16.320 euro all’anno (cinque rate) .

Il nodo dei preliminari d’acquisto è particolarmente gravoso .

E dunque molto sentito che sottolineano un cortocircuito normativo : per registrare il preliminare , la Legge dà 30 giorni di tempo .

Mentre il nuovo Decreto fissa altri paletti nel mezzo .

 

 

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