ISFOA OSSERVATORIO :  MUTUI RADDOPPIANO GLI INTERESSI A TASSO FISSO E SALGONO DEL +60% QUELLI A TASSO VARIABILE ANALISI DELLA FABI FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

l’allarme per l’ennesimo rialzo del costo del denaro
 E dopo che la BCE ha deliberato un nuovo aumento di un quarto di punto percentuale , portando il tasso base al 3,75%, saranno inevitabili ulteriori innalzamenti dei tassi d’interesse su tutti i tipi di finanziamento .
Le famiglie indebitate , in Italia , sono 6,8 milioni , pari a circa il 25% del totale : di queste , 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa .
Nel corso del 2022 , i tassi di interesse sui prestiti sono notevolmente aumentati e nuovi incrementi sono inevitabili con il costo del denaro ulteriormente aumentato al 3,75 per cento .
Comprare un’automobile a rate , per esempio un modello da 25mila , potrebbe costare , nel caso di un finanziamento decennale a un tasso del 12,7% , oltre 8.200 euro in più rispetto al 2021 .
 È quanto rileva il “Dossier Mutui e Credito al Consumo”, realizzato dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI) .
Per quanto riguarda i nuovi mutui , le rate di quelli a tasso fisso sono destinate a raddoppiare , mentre per quelli a tasso variabile il “rimborso” mensile dovrebbe salire del 50-60% . 
Più nel dettaglio , per un mutuo a tasso fisso da 200mila euro di 25 anni (il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere nettamente superiore al 5%) , la rata mensile sarà di 1.218 euro;  per un prestito da 100mila euro , sempre di 25 anni , col tasso al 5,1%, la rata mensile sarà , invece, di 597 euro .
Quanto ai vecchi mutui , invece , nessuna differenza per quelli a tasso fisso , mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 65% .
Il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammontava , a fine febbraio 2023 , a 426 miliardi di euro , in crescita di 50 miliardi rispetto a fine 2017 (+13,5%) .
Sul totale di 25,7 milioni di famiglie italiane , quelle che hanno un mutuo sono circa 3,5 milioni , su un totale di 6,8 milioni di cittadini indebitati anche con altre forme di finanziamento , come il credito al consumo e i prestiti personali .
Tra credito al consumo e prestiti personali , le banche hanno erogato 253 miliardi di euro di prestiti ai cittadini , in linea con i valori di fine 2017 , ma in rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi , segno dell’incidenza negativa dell’aumento dei tassi d’interesse .
Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso , cioè quelli erogati fino alla fine del 2021 / inizio 2022 , non cambiano e resteranno intatte fino al termine del piano di rimborso .
Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute in media del 65% : vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese , oggi paga, al mese , 825 euro ovvero 325 euro in più .
È molto probabile – rileva la FABI – che, alla luce della decisione di oggi , le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano salire ancora .
I nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa 1,8% anche oltre il 5% con le rate mensili che , pertanto , possono risultare , sulla base delle offerte delle banche , anche più che raddoppiate .
I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare , a breve, in media , verso il 6% dallo 0,6% di fine 2021 :
vuol dire che per un prestito da 150mila euro della durata di 20 anni la rata mensile sarà di 1.090 euro , ben 325 euro in più (+63,9%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa ovvero 665 euro .

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