finanza

La finanza si confronta con la realtà la finanza si confronta con la realtà, le incertezze e le difficoltà  della transizione ecologica. 

I tempi per il conseguimento di risultati soddisfacenti si allungano e i rendimenti di altre prudenti  asset class tornano attraenti.  

Come già ammonito, il parametro ESG non è elemento sufficiente per la miglior selezione. Da solo  può generare bolla di prezzo e impatto reputazionale su uno dei macrotrend più apprezzati e  condivisi. 

I dubbi sorgono sia dal punto di vista economico (realizzabilità dei goals più sfidanti per  efficacia ambientale e sociale e rischi di transizione). 

E sia dal punto di vista finanziario (rendimenti realizzati negli anni statisticamente utilizzabili e  capacità dei gestori non specializzati di selezionare i titoli migliori nel momento più idoneo). 

Molti gestori hanno affrontato il comparto senza strumenti di analisi necessari

La scarsità di aziende classificabili compliant ha condotto molti operatori a comprare asset idonei,  ma a prezzi condizionati dall’eccesso di domanda.  

In altri casi si è attenuata l’attenzione sull’analisi fondamentale, per premiare l’essenza ESG di  alcune proposte. 

Gli effetti moda e greenwashing hanno preso il sopravvento e l’applicazione delle norme SFDR ha  reso esplicito il livello non idoneo delle competenze di alcuni gestori formatisi in uno scenario  differente.

Non è indicativo di una tendenza ma, a fine 2023, il Clean Energy Index risulta in perdita mentre S&P500 evidenzia  una crescita doppia. 

L’economia ESG gode di vantaggi e incentivi di cui se ne teme un impatto in caso di riduzione e di  stand alone.  

La finanza dimostra la sua natura tipica con disinvestimenti dei gestori dai titoli e dei  sottoscrittori dalle quote. 

Alcuni ETF specializzati presentano perdite importanti, suscitando dubbi sulla loro sostenibilità  finanziaria, fattore trascurato rispetto all’effetto-moda negli ultimi anni.  

Anche i portafogli obbligazionari ESG vivono momenti critici accoppiando la discesa dei corsi  delle emissioni meno recenti e la diminuzione delle nuove proposte. 

Infine, l’aumento dei tassi rende più difficili gli investimenti cospicui richiesti dalla transizione  ambientale e sociale, rallentando la domanda di nuovi capitali. 

Il tema ESG resta dominante e la fase critica può essere momento di crescita più ordinata,  considerando anche la fase di rinvio di alcuni degli sfidanti obiettivi geo-politicamente differiti. 

GIUSEPPE G. SANTORSOLA 

Professore Ordinario di Asset Management, 

Corporate Finance e Corporate & Investment Banking. 

Università Parthenope di Napoli 

[email protected] 

335 5696351 

@GiuseppeGSantor 

Università degli Studi di Napoli 

“Parthenope” 

Dipartimento di Eccellenza di 

Studi Aziendali e Quantitativi 

Via G. Parisi, 13 – 80132 Napoli 

  

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