8 Novembre 2024 16:42
Prosegue il forte calo delle immatricolazioni. Crisi sulle forniture dei semiconduttori
Alcune auto non patiscono. Il polo composto da Bentley, Lamborghini e Bugatti guadagna il 2,4%
mentre Lada, Hynday e Kia sono in forte aumento.
Il mercato automobilistico europeo continua a lanciare segnali di forte crisi, registrando un calo a doppia cifra per il terzo mese consecutivo. Secondo i dati dell’Acea (l’associazione europea dei costruttori di auto), a settembre le immatricolazioni nell’area composta dai Paesi Ue, Efta e dal Regno Unito sono state 972.723, il 26% in meno rispetto a un anno fa. Il trend negativo, legato sostanzialmente alla scarsa disponibilità di prodotto causata dalla crisi dei semiconduttori, ha dimezzato ulteriormente il tasso di crescita registrato nei primi sei mesi dell’anno: dal +27,1% del semestre si è passati al +12,7% del periodo gennaio-agosto, per arrivare al +6,9% dei primi nove mesi dell’anno (pari a 9.161.918 veicoli immatricolati).
Principali mercati in negativo. A settembre, tutti i principali mercati del Vecchio continente presentano dati negativi. Il peggior andamento è appannaggio del Regno Unito, con un -34,4%. Seguono l’Italia (-32,7%), la Germania (-25,7%), la Francia (-20,5%) e la Spagna (-15,7%). Nel consuntivo di gennaio-settembre spicca la crescita dell’Italia, con un +20,6%, mentre la Spagna, la Francia e il Regno Unito assistono a una crescita, rispettivamente, dell’8,8%, dell’8% e del 5,9%. Torna in territorio negativo il mercato tedesco, con un -1,2%.
Stellantis. Con 179.117 immatricolazioni, il gruppo Stellantis subisce una flessione del 30,4%. Quasi tutti i marchi presentano il segno meno: la Peugeot perde il 35,8%, la Fiat il 35,5%, la Opel/Vauxhall il 24,6%, la Citroën il 24%, la Jeep il 28%, la Lancia il 37,2%, l’Alfa Romeo il 46,5% e la Maserati il 4,4%. Bene solo la DS, con un +9,2%.
Le tedesche. Andamento negativo anche per i costruttori automobilistici tedeschi: il gruppo Volkswagen, con 207.428 immatricolazioni, perde il 29,7%. Il marchio omonimo flette del 28%, la Skoda del 40,1%, l’Audi del 31,3%, la Seat del 17,3%, la Porsche del 17,9% mentre il polo composto da Bentley, Lamborghini e Bugatti guadagna il 2,4%. In forte contrazione risulta anche Daimler: le registrazioni, pari a 45.811, scendono del 48,1%, con la Mercedes-Benz in discesa del 49,9% e la Smart in crescita del 2,8%. Il gruppo BMW, con 68.420 veicoli immatricolati, perde il 24,4%: il marchio omonimo perde il 16,8%, la Mini il 48,2%.
Le altre occidentali alcune in forte crescita. In profondo rosso risultano anche tutti gli altri costruttori occidentali. Per il gruppo Renault, le immatricolazioni, pari a 96.781 unità, flettono del 24,2%, con il brand della Losanga in contrazione del 30,1% e la Dacia del 13,6%. La Lada, invece, cresce del 129,7% e l’Alpine del 227,4%. La Ford immatricola 42.350 veicoli e scende del 46,2%, mentre la Volvo segna un -38,8% (18.235 immatricolazioni). La Jaguar Land Rover piazza 12.979 vetture, il 43,4% in meno per via del -51,1% del marchio del Giaguaro e del -40,7% del brand delle fuoristrada.
Le asiatiche. Il segno meno prevale pure tra i produttori asiatici, anche se non manca la vistosa eccezione del gruppo Hyundai: le immatricolazioni coreane sono infatti 108.344 e crescono del 26,9% con il marchio omonimo in salita del 5,7% e la Kia in miglioramento di ben il 56,2%. Quanto ai costruttori giapponesi, il gruppo Toyota perde il 18% (66.113 registrazioni), con il marchio delle tre ellissi in calo del 18,5% e la Lexus a -11,2%. La Nissan flette del 34,2% (23.755), la Mazda dell’11,8% (17.960), la Mitsubishi del 35,1% (5.862) e la Honda del 27,8% (4.550).
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