Calo Immatricolazioni
Forte calo delle immatricolazioni. Crisi sulle forniture dei semiconduttori

Prosegue il forte calo delle immatricolazioni. Crisi sulle forniture dei semiconduttori

Alcune auto non patiscono. Il polo composto da Bentley, Lamborghini e Bugatti guadagna il 2,4%

mentre Lada, Hynday e Kia sono in forte aumento.

Il mercato automobilistico europeo continua a lanciare segnali di forte crisi, registrando un calo a doppia cifra per il terzo mese consecutivo. Secondo i dati dell’Acea (l’associazione europea dei costruttori di auto), a settembre le immatricolazioni nell’area composta dai Paesi Ue, Efta e dal Regno Unito sono state 972.723, il 26% in meno rispetto a un anno fa. Il trend negativo, legato sostanzialmente alla scarsa disponibilità di prodotto causata dalla crisi dei semiconduttori, ha dimezzato ulteriormente il tasso di crescita registrato nei primi sei mesi dell’anno: dal +27,1% del semestre si è passati al +12,7% del periodo gennaio-agosto, per arrivare al +6,9% dei primi nove mesi dell’anno (pari a 9.161.918 veicoli immatricolati).

Principali mercati in negativo. A settembre, tutti i principali mercati del Vecchio continente presentano dati negativi. Il peggior andamento è appannaggio del Regno Unito, con un -34,4%. Seguono l’Italia (-32,7%), la Germania (-25,7%), la Francia (-20,5%) e la Spagna (-15,7%). Nel consuntivo di gennaio-settembre spicca la crescita dell’Italia, con un +20,6%, mentre la Spagna, la Francia e il Regno Unito assistono a una crescita, rispettivamente, dell’8,8%, dell’8% e del 5,9%. Torna in territorio negativo il mercato tedesco, con un -1,2%.

Stellantis. Con 179.117 immatricolazioni, il gruppo Stellantis subisce una flessione del 30,4%. Quasi tutti i marchi presentano il segno meno: la Peugeot perde il 35,8%, la Fiat il 35,5%, la Opel/Vauxhall il 24,6%, la Citroën il 24%, la Jeep il 28%, la Lancia il 37,2%, l’Alfa Romeo il 46,5% e la Maserati il 4,4%. Bene solo la DS, con un +9,2%.

Le tedesche. Andamento negativo anche per i costruttori automobilistici tedeschi: il gruppo Volkswagen, con 207.428 immatricolazioni, perde il 29,7%. Il marchio omonimo flette del 28%, la Skoda del 40,1%, l’Audi del 31,3%, la Seat del 17,3%, la Porsche del 17,9% mentre il polo composto da Bentley, Lamborghini e Bugatti guadagna il 2,4%. In forte contrazione risulta anche Daimler: le registrazioni, pari a 45.811, scendono del 48,1%, con la Mercedes-Benz in discesa del 49,9% e la Smart in crescita del 2,8%. Il gruppo BMW, con 68.420 veicoli immatricolati, perde il 24,4%: il marchio omonimo perde il 16,8%, la Mini il 48,2%.

Le altre occidentali alcune in forte crescita. In profondo rosso risultano anche tutti gli altri costruttori occidentali. Per il gruppo Renault, le immatricolazioni, pari a 96.781 unità, flettono del 24,2%, con il brand della Losanga in contrazione del 30,1% e la Dacia del 13,6%. La Lada, invece, cresce del 129,7% e l’Alpine del 227,4%. La Ford immatricola 42.350 veicoli e scende del 46,2%, mentre la Volvo segna un -38,8% (18.235 immatricolazioni). La Jaguar Land Rover piazza 12.979 vetture, il 43,4% in meno per via del -51,1% del marchio del Giaguaro e del -40,7% del brand delle fuoristrada.

Le asiatiche. Il segno meno prevale pure tra i produttori asiatici, anche se non manca la vistosa eccezione del gruppo Hyundai: le immatricolazioni coreane sono infatti 108.344 e crescono del 26,9% con il marchio omonimo in salita del 5,7% e la Kia in miglioramento di ben il 56,2%. Quanto ai costruttori giapponesi, il gruppo Toyota perde il 18% (66.113 registrazioni), con il marchio delle tre ellissi in calo del 18,5% e la Lexus a -11,2%. La Nissan flette del 34,2% (23.755), la Mazda dell’11,8% (17.960), la Mitsubishi del 35,1% (5.862) e la Honda del 27,8% (4.550).

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