Legge di Bilancio 2024. La Legge di Bilancio 2024 prevede tagli alle pensioni per i dipendenti pubblici che hanno iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995

e che hanno una quota di pensione retributiva inferiore a 15 anni.

I tagli, previsti dall’articolo 33 della legge, potrebbero essere pesantissimi: per una pensione di 30-35 mila euro lordi anno si può verificare un taglio di 500 euro circa.

E per una pensione di 40 mila euro il taglio può essere di oltre 5.500 euro anno e per una pensione di 50 mila euro il taglio ammonterebbe ad oltre 7.000 euro anno.

I sindacati medici sono già sul piede di guerra e hanno proclamato lo stato di agitazione e uno sciopero nel mese di dicembre.

Il Governo, resosi conto del pericolo di una possibile fuga dal SSN di 4-5 mila medici, sta cercando di mettere una pezza:

ipotizzando di attenuare o eliminare l’articolo 33 utilizzando un maxi emendamento.

Tuttavia, le associazioni di pensionati si dicono contrarie a qualsiasi tipo di taglio e hanno già reagito a livello legale in ambito nazionale ed europeo.

In un comunicato congiunto, CONFEDIR, FEDER.S.P.eV. e Aps Leonida hanno dichiarato:

“Siamo stanchi di essere il perenne pozzo di San Patrizio di tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 30 anni! Via le mani dalle tasche dei pensionati!”

IN CAMPO PREVIDENZIALE NON ESISTE PIÙ IL DIRITTO ACQUISITO?

a cura di Marco Perelli Ercolini

Non esiste più il diritto acquisito…la ragion di Stato prevale, ma è possibile? In campo previdenziale ormai tutto può capitare. fonte: https://www.federspev.it/

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