Ponte sullo stretto, si puo’ fare?
Ponte sullo stretto

Ponte sullo stretto, opportunità alla nostra portata?

Ponte sullo Stretto, Salvini: Crea 100mila posti di lavoro

“Costa di più non farlo che farlo

Lo studio di webuildgroup.com e non è solo a parlare di una struttura essenziale

I dati occupazionali: ci sarebbe occupazione per 118.000 persone e soprattutto sarebbe un modo per collegare la Sicilia al resto dell’Unione Europea.

Il costo, sempre in base allo studio già citato, vale 2,9 miliardi di euro; costo che salirebbe a 7 miliardi calcolando le infrastrutture necessario agli accessi di auto e treni.

I detrattori cosa dicono?

Parlano delle difficoltà tecniche per esempio della profondità del mare e le pendenze, se si intendesse fare un tunnel.

Nel caso del ponte?

Nel caso del ponte ci sarebbe la campata unica di tre chilometri e pilastri di trecento metri.

I rischi ci sarebbero a causa del vento, degli eventi sismici e sulla solidità dei pilastri.

Altri progetti parlano di un ponte con tre campate, ma sempre coi rischi sismici in pole position.

I vantaggi?

Il tempo risparmiato, un’ora, secondo ilsole24ore:

i benefici al primo anno di apertura a circa 90 milioni, questi costituiscono il 3% (la redditività minima secondo gli standard europei) di un investimento limitato, dell’ordine di 3 miliardi.

Teniamo conto dei costi:

Stretto di Messina S.p.A. in liquidazione è la società del Gruppo Anas che ha la mission di progettare, realizzare e gestire il Ponte sullo Stretto di Messina.

È stata costituita l’11 giugno 1981 (a seguito della legge istitutiva n. 1158/1971). Dal 1° ottobre 2007 è controllata da Anas e dal 2013 è stata posta in liquidazione (ai sensi della legge 17 dicembre 2012 n. 221).

Altri ponti simili?

In Turchia, Erdogan ha inaugurato il ponte sospeso piu’ lungo al mondo sullo lo stretto dei Dardanelli, dove si passa per entrare dal mar Egeo al mar di Marmora;

un confine naturale fra Europa ed Asia insieme allo stretto del Bosforo che conduce dal mar di Marmora nel mar Nero (askanews).

tempo di costruzione cinque anni e altezza delle torri di trecento diciotto metri.

Il vantaggio è il tempo del percorso, sei minuti per passare da Europa all’Asia.

In Giappone c’è il Ponte sullo stretto di Akashi, È alto 282,8 m e lungo 3 911 metri. La sua campata principale è lunga 1 991 metri.

Inaugurato il 5 aprile 1998, unisce la città di Kōbe sull’isola di Honshū all’isola Awaji, passando al di sopra dello stretto di Akashi.

La questione sicurezza è stata sicuramente tenuta nella massima considerazione.

17 gennaio 1995 ha resistito al terremoto di Kobe d’intensità 6,8 della scala Richter,[1] quando già erano state issate le due torri, alte 300 metri, e l’epicentro del sisma era localizzato proprio nella faglia nello stretto di Akashi.

Uno dei problemi di questi ponti è la corrosione dei cavi,  ognuno dei due cavi è sottoposto a un getto d’aria 24 ore su 24 per evitare la condensa dell’umidità.

Il peso del ponte è notevole e infatti l’80% della capacità portante serve a contenere il peso e solo il 20% della capacità portante è dedicata al traffico automobilistico.

Due cassoni cilindrici sono stati posti a circa sessanta metri di profondità con diametro uno di 78 e l’altro di 80 metri.

Utilizzato un cemento speciale e una piastra speciale su cui sono posti i pilastri.

La tecnologia ci offre soluzioni possibili e sicure se non ci sono interferenze politiche e malavitose che potrebbero interferire alzando i costi e i tempi.

I rischi sono questi, oltre alla burocrazia italica che dovrebbe prevedere tempi certi per gli accessi, altro aspetto da non trascurare, pena l’imbuto all’accesso, che andrebbe a vanificare ed allungare i tempi.

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