Selmi Studio Associato, uno degli studi di consulenza più noti e affermati del modenese celebra i suoi primi 50 anni.

Incontro moderato dalla giornalista Federica Galli, per celebrare l’importante traguardo.

Hanno partecipato il dottor Alberto Lazzaretti, chairman dello Studio e l’avvocato Alessandra Selmi, civilista, specializzata in diritto di famiglia, figlia del fondatore Luigi Selmi.

Lo Studio Selmi nacque proprio 50 anni fa.

Nel dicembre del 1972, il ragionier Luigi Selmi, ottenuta l’abilitazione come commercialista, intuì che per le imprese, sarebbe stato indispensabile avere accanto figure consulenziali in grado di aiutarle e supportarle nella gestione dei rapporti con lo Stato.

Una intuizione felice.


Lo Studio crebbe rapidamente e fu ben presto scelto da gruppi industriali quali:

tessile abbigliamento, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’informatica e della radiotelevisione, molti dei quali sono ancora oggi clienti fedeli dello Studio.

Il dottor Lazzaretti ha spiegato:

L’introduzione in Italia dell’IVA fu un passaggio epocale perché impose alle imprese un nuovo modo di lavorare e di intendere i rapporti con lo Stato.

Io allora ero convinto che ci fosse un grande futuro per la consulenza, come già avveniva negli Stati Uniti e in Europa.

E’ in effetti così è stato. Dopo la pandemia abbiamo registrato un vero e proprio boom, dove le nostre imprese emiliane si sono completamente rinnovate.

L’avvocato Alessandra Selmi, tra le più note divorziste dell’area ha affermato:

“Mio padre è stato un grande esempio per me perché credeva che lo studio e l’aggiornamento professionale continuo fossero la base per svettare nelle professioni liberali.

Ho cercato di seguire questi suoi consigli.”

Nel 2016 quando la legge 76 sulle unioni civili e le nuove norme sulle convivenze registrate ha cambiato il quadro, sono stata pronta a recepirne il portato.

Oggi in effetti la maggior parte del contenzioso avviene tra coppie che pur non essendo sposate condividono figli, residenza e mutui o altri oneri finanziari e in questo ambito spesso il conflitto è ancor più acuto e complesso che nelle coppie così dette tradizionali.

Dopo la pandemia, oltre ad un aumento delle richieste di separazione, registriamo che le consensuali sono in netto calo, mentre crescono le separazioni giudiziali.

A fronte di ciò la giurisprudenza sta reagendo con accordi che vengono imposti dai giudici per limitare i danni di contenziosi infiniti.

Mi associo al dott. Lazzaretti nel dare uno sguardo ottimistico sul futuro che premierà gli studi veramente specializzati in materie sempre più complesse e in mutamento costante.

 

 

 

 

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