Il Cardinal Martini è stato:  cardinale, arcivescovo cattolico, teologo, biblista e docente italiano

Cardinal Martini è stato ed è tuttora ricordato e amato

Carlo Maria Martini è stato  ricordato oggi con una Messa di suffragio alle 18.30 dai gesuiti nella chiesa del Sacro Cuore dell’Aloisianum di Gallarate.

Cardinal Martini
Cardinal Martini

Il 30 agosto il cardinale Angelo Scola, suo successore all’arcidiocesi di Milano, rese pubblico l’aggravarsi delle condizioni di salute di Martini e invitò a pregare per lui.

Malattia e morte

«Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio.

Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle uscite di sicurezza. Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio.»

(Il cardinal Martini sulla morte)

Un cardinale anticonformista in tutto: fu affetto da malattia di Parkinson per circa 16 anni.

Non lo tenne nascosto, ma, anzi, lo dichiarò apertamente e negli ultimi anni partecipò anche ai convegni sulla malattia.

La sua morte venne ossequiata da migliaia di persone:

il 3 settembre le esequie con l’arcivescovo di Milano Angelo Scola e  presero parte 21.000 persone, tra le quali 12 cardinali, 38 vescovi, 1.200 sacerdoti.

Fu in stretto contatto col Papa

-In contatto con  Ratzinger[57] quando era il  teologo tedesco nel periodo della contestazione

e  leggendo il suo saggio Introduzione al cristianesimo, lo ispirò nel raccogliere le idee nella confusione di quegli anni trovandovi il tema dell’incredulo «forse è vero» che lo spinse anni dopo a creare la “Cattedra dei non credenti” (wikipedia).

-Scrisse l’articolo Amo il latino, però… pubblicato sulle pagine culturali del quotidiano Il Sole 24 ore, in cui criticò il motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI (29 luglio 2007).

Il suo ricordo

L’intervista sul cardinale Carlo Maria Martini, a dieci anni dalla scomparsa, all’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte:

Soprattutto era un uomo semplice e vero, capace di riso e di sorriso, dal cuore tenero perché innamorato di Dio.

Lo ricordo ancora come un timido che vinceva sé stesso per fare spazio a ogni altro».

Bruno Forte ricorda il rapporto del Cardinale con la  spiritualità ignaziana e la reverencia

“Martini la viveva: rispetto davanti al Dio da adorare e amare, rispetto davanti a ognuna delle sue creature, anche la più piccola.

A volte questo profondo rispetto dell’altro era scambiato per timidezza, ma in realtà esprimeva la statura spirituale di un gigante della fede e della carità

che non esitava a farsi piccolo davanti all’altro per accogliere il dono che in ognuno viene a offrirci lo stesso Signore della vita e della storia.”

Il pensiero attuale e pragmatico sulla Chiesa:

«La Chiesa è stanca, nell’Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l’apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi.

Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi?»

 

 

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