Prima Repubblica, tanto osteggiata e odiata, ora comincia a mancare ad alcuni

 “È anomalo il modo in cui è cominciato tutto”, dice all’AGI e “Draghi ha fatto quello che doveva fare”.

Una crisi anomala? Si e no, si gioca tutto su interessi di parte allora come oggi; allora c’erano leader che venivano dalla “vita di sezione” e questo non e’ poco.

Quelli di oggi, saltano fuori dal nulla ( Di Maio), altri dai poteri forti come Draghi.

Sia l’uno che l’altro caso dimostrano quanto sia poco democratico questo “sistema”

Altra grossa differenza oltre alla statura, l’esperienza e il calcolo politico, l’uno collegato all’altro.

Claudio Signorile propone una sua analisi:

“Nella prima Repubblica non ci sarebbe stata una crisi del genere. Eravamo abituati a pensare prima”.

Da cosa nasce questa constatazione? Dalla realtà odierna, in cui si “lancia il sasso” e si  nasconde la mano, sperando di portare a casa qualcosa.

E piu’ di qualcosa in tanti, hanno portato a casa! nella vituperata Prima Repubblica, dove abbondavano ladroni  e tangenti intendiamoci, c’erano però i numeri.

Oggi i numeri non ci sono e si creano a tavolino, salvo poi “sparecchiare” la tavola, una volta preso il dovuto.

Il vuoto della politica vera e le parole di Signorile:

“Questo è un governo del presidente della Repubblica, non è nato da un confronto parlamentare.

Da questo deriva che anche se alcuni senatori non hanno votato la fiducia, l’esecutivo non perde la sua legittimazione politica.

È giusto dunque che il Quirinale rimandi il governo al Parlamento affinché ottenga una nuova legittimazione o, nel caso, una delegittimazione”.

La Repubblica di Mattarella, nella sostanza, e non dei partiti.

Ricordiamo le condizioni di Mattarella e alla fine sappiamo come e’ andata a finire; non c’e’ ricambio, il “sistema” e’ chiuso e si avvita su se stesso, fino a quando?

I consigli di Signorile

Signorile ha un’idea precisa:

“Io sono sempre stato dall’altra parte ma gli consiglierei di tenere unita la coalizione, anche con la Meloni, e trattare le nomine e i provvedimenti di quest’ultima stagione di governo”.

Tutta l’esperienza dell’altro secolo e alla fine tirare a campare per chiudere la legislatura, questo non lo capiamo.

Il Paese ha bisogno di partiti veri, con progetti chiari e concreti, non di leader che durano poco e cercano solo qualche “stipendio”.

Serve una nuova classe dirigente, ma ormai il Paese reale e’ lontano, e solo un pazzo chiederebbe le redini.

Draghi lo ha capito da tempo, e voleva fare il Presidente della Repubblica, ma ormai puo’ solo aspirare pure lui allo stipendio della NATO.

Per la NATO ha lavorato e sta lavorando e non sempre gli interessi della NATO collimano con quelli dell’Italia o no?

Voi cosa ne pensate?

Far resuscitare De Gasperi, Almirante e Berlinguer?

 

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