21 Novembre 2024 17:39
Inquinamento a Valona, dopo la “sbornia” del turismo di massa a milioni in Albania, cominciano ad emergere le lacune.
L’Albania ha parecchio da far vedere, cultura e luoghi incantevoli, ma la strada è lunga.
Attrarre il turismo è importante per la nazione intera che ha vissuto quest’anno un incremento unico in Europa.
Turismo vuol dire cosa?
Vuol dire accogliere e su questo gli albanesi sono avanti rispetto ad altri, ma non basta; la buona volontà non deve esimere dal fare i conti con la realtà.
In tanti abbiamo fatto campagne per far conoscere luoghi meravigliosi e a costi competitivi, e infatti i social da TikTok a Facebook, erano pieni di immagini e video delle principali località.
Nel pieno dell’estate, come in tanti altri luoghi, si è diffusa anche in Albania, la mania al rialzo, non dovunque ma in tanti locali e località di sicuro.
Rialzi che hanno fatto storcere il naso, non perchè non siamo abituati alle speculazioni, in Italia ne sappiamo qualcosa, ma per la sorpresa di tanti turisti.
I prezzi degli immobili arrivati anche a 2500 euro al metro nelle zone vicine al mare, stanno facendo riflettere.
Stesse considerazioni su altre nazioni e località che un tempo attiravano turisti e pensionati italiani, parliamo del Portogallo e della Croazia.
In Portogallo hanno tolto le agevolazioni per i futuri pensionati e questo avrà un peso economico nel futuro.
In Croazia, dopo l’ingresso in Europa, ci sono stati rialzi che ne hanno compromesso l’immagine e infatti nei social si vede poco.
La Grecia, dopo l’ingresso nella UE ci hanno messo anni a riprendersi ed ora se si va nelle zone non troppo famose, i prezzi sono abbordabili.
E arriviamo all’Albania: il rischio è che l’euforia del momento finisca presto, col business che non dovrebbe prevalere sul buon senso.
Valona non è Dubai tanto per non parlare del nulla e se ci saranno palazzoni a due passi dal mare rischia di perdere la sua natura attuale di città importante ma abbordabile.
Le costruzioni servono all’interno di un progetto equilibrato tra vivibilità e territorio, e arrivati al top dei prezzi, il business sarà per i ricchi e la popolazione locale vedrà solo i disagi.
In Albania ci sono pensionati a 70 euro che vivono di agricoltura e aiuti dai figli che stanno in Europa, nonostante la crisi attuale in Germania, Francia e Italia.
E la parte “anziana” della popolazione si troverà ancora più in difficoltà, primo problema.
Secondo: un turismo di elite vuol dire avere strutture ma anche personale di alta professionalità che costa e con le 400 euro di stipendi medi attuali, dubitiamo molto sul suo approdo da altre nazioni.
Non basta la buona volontà e l’attaccamento alla terra: con l’UE ci saranno decisioni prese fuori dall’Albania come sta accadendo all’Italia per le auto elettriche ad esempio.
E chi non avrà soldi in quantità resterà tagliato fuori; il rischio è che l’Albania come l’Italia diventi terreno di conquista di arabi, russi, cinesi ecc. che portano soldi ma anche altro.
L’Albania non sarà più governata dagli albanesi ma dai paesi forti della UE come la Germania.
A parte questo, lo sviluppo comporta infrastrutture che richiederanno un cambiamento totale; metropolitane, bus con orari certi, treni, autostrade, ecc.
E tra le infrastrutture anche altro, parliamo di banche, assicurazioni, multinazionali dell’energia, degli alimentari, catene di ogni genere.
Gli appetiti e non parliamo di quelli alimentari, crescono a dismisura e con la popolazione crescono i rifiuti, di cui abbiamo parlato su questo giornale e sul blog Albania per tutti.
L’abbondanza di rifiuti albanesi e italiani sta generando proteste più che legittime, quando si amministra ci vuole trasparenza e occorre rispondere ai cittadini.
L’emergenza che emerge da qualche mese, ma è frutto di un certo tipo di politica clientelare che ben conosciamo in Italia, ora preoccupa seriamente.
Alcuni italiani si sono accorti di quanto sta avvenendo, come dimostra la petizione che invitiamo a firmare.
Il problema non riguarda solo gli albanesi residenti che si stanno organizzando con la petizione che segue, ma anche i turisti: la salute prima del business:
“Noi cittadini di Valona siamo stati profondamente colpiti dalla pratica di bruciare i rifiuti nella nostra città.
Dall’inizio di questa pratica, abbiamo sperimentato l’impatto negativo sulla salute.
L’inalazione di fumo catastroficamente dannoso è diventato un problema quotidiano per noi e per i nostri familiari, soprattutto per anziani e bambini.
Questa situazione ci ha fatto sentire una profonda preoccupazione per la nostra salute e anche per quella delle generazioni future.
Se questa situazione continua senza cambiamenti, avremo gravi conseguenze per la salute e l’ambiente.
Il cattivo odore e l’inquinamento atmosferico hanno un impatto duraturo sulla nostra salute e sulla nostra vita, tenendo conto del rischio di malattie respiratorie, oncologiche, ecc.
Il momento di agire è adesso! Non possiamo più aspettare.
La nostra salute è a rischio e le conseguenze per l’ambiente sono fatali. Abbiamo l’obbligo verso noi stessi e il nostro futuro di adottare misure immediate per fermare la combustione dei rifiuti a Valona.
Solo fermando questa pratica dannosa possiamo garantire un futuro migliore per tutti.
Uniamoci per cambiare la situazione, per salvare la nostra città e la nostra salute.
firma la petizione se condividi e fai girare il link
e firmate pure