Arabia Saudita

Un’estesa indagine geografica che coprirà oltre 850.000 chilometri quadrati in Arabia Saudita

Il più grande studio mondiale sulle energie rinnovabili si svolgerà in Arabia Saudita, con l’installazione di 1.200 stazioni di misurazione.

Il ministro dell’Energia del Regno, il principe Abdulaziz Al-Saud, ha inaugurato il progetto di indagine geografica per le energie rinnovabili, affermando che non ha precedenti nella sua portata e mira a individuare i siti ottimali per iniziative di energia solare ed eolica in tutto il Regno, secondo un comunicato ufficiale.

Il ministro ha sottolineato l’importanza globale del progetto, affermando che nessun altro paese ha intrapreso un’indagine geografica di questa portata.

L’impresa, parte del Programma Nazionale per le Energie Rinnovabili, condurrà un’ampia indagine geografica che coprirà oltre 850.000 kmq, con contratti aggiudicati ad aziende saudite.

Quest’area, escluse le regioni popolate, le dune di sabbia e le restrizioni dello spazio aereo, equivale alle masse continentali messe insieme di Regno Unito e Francia o Germania e Spagna.

L’indagine identificherà le migliori posizioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili in base alla disponibilità delle risorse e alle priorità strategiche.

L’iniziativa contribuirà a raggiungere l’obiettivo del Regno di far sì che le fonti energetiche rinnovabili costituiscano circa il 50% del mix energetico per la produzione di elettricità entro il 2030.

Sosterrà inoltre il programma nazionale di spostamento dei combustibili liquidi, che mira a sostituire 1 milione di barili al giorno di combustibili liquidi nei settori dei servizi pubblici, dell’industria e dell’agricoltura entro il 2030.

A partire dal 2024, l’Arabia Saudita prevede di lanciare nuovi progetti di energia rinnovabile con una capacità annua di 20 gigawatt, con l’obiettivo di raggiungere tra 100 e 130 GW entro il 2030, a seconda della domanda di elettricità.

La fase iniziale del progetto comporterà l’implementazione di stazioni nelle aree designate per raccogliere dati completi.

Queste stazioni verranno quindi trasferite in siti identificati per l’installazione permanente, garantendo una raccolta dati continua.

Le stazioni di misurazione dell’energia solare registreranno l’irraggiamento normale diretto, l’irraggiamento orizzontale globale, l’irradiamento orizzontale diffuso, i livelli di polvere e inquinanti, l’albedo, la temperatura ambiente, le precipitazioni, l’umidità e la pressione atmosferica.

Le stazioni di energia eolica misureranno la velocità, la direzione, la temperatura, la pressione e l’umidità del vento ad altezze fino a 120 metri.

La raccolta dei dati utilizzerà le tecnologie più recenti e aderirà agli standard di qualità globali.

Una piattaforma del ministero monitorerà, registrerà e trasmetterà le informazioni, utilizzando l’intelligenza artificiale per valutare e classificare i siti per progetti di energia rinnovabile.

Il ministro ha osservato che l’accuratezza e il continuo aggiornamento dei dati del progetto lo rendono finanziabile in conformità con i requisiti delle pertinenti istituzioni locali e internazionali.

Ha aggiunto che ciò contribuirà in modo significativo all’assegnazione immediata di lotti di terreno per progetti di energia rinnovabile e accelererà l’annuncio e l’esecuzione dell’iniziativa, previo coordinamento con le autorità competenti.

L’impegno mira a ridurre l’attuale periodo di attesa da 18 a 24 mesi per l’acquisizione dei dati, minimizzando i rischi e aumentando l’attrattiva degli investimenti nel settore delle energie rinnovabili, ha aggiunto.

Condividi sui social