30 Dicembre 2024 18:09
L’Arabia Saudita mette in guardia da queste dichiarazioni provocatorie e dalle loro conseguenze nel minare gli sforzi di mediazione
L’Arabia Saudita ha condannato le dichiarazioni israeliane sul confine tra Gaza e l’Egitto e ha affermato che il Regno si è schierato con il Cairo sulla questione.
Una dichiarazione del Ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita ha denunciato le ambizioni israeliane sul corridoio di Filadelfia, nella parte meridionale di Gaza al confine con l’Egitto, nonché “gli assurdi tentativi di giustificare le continue violazioni israeliane delle leggi e delle norme internazionali”.
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di voler mantenere le truppe nel corridoio per il prossimo futuro.
“Il corridoio di Filadelfia, o per dirla più correttamente, il punto di chiusura meridionale (di Gaza), deve essere nelle nostre mani. Deve essere chiuso. Qualsiasi altro accordo non garantirebbe la smilitarizzazione che cerchiamo”, ha affermato Netanyahu.
L’Egitto ha affermato che non accetterà alcuna presenza israeliana lungo il corridoio. Il controllo della zona è stato un punto critico nei negoziati per un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi in una guerra che sta entrando nel suo undicesimo mese.
“Il Regno dell’Arabia Saudita mette in guardia da queste dichiarazioni provocatorie e dalle loro conseguenze nel minare gli sforzi di mediazione”, si legge nella dichiarazione.
L’insistenza di Netanyahu sulla presenza di truppe nel corridoio ha irritato alcuni alleati che ritengono che la questione non debba essere usata come scusa per impedire un accordo nel conflitto.
Alla domanda dei giornalisti se il premier israeliano stesse facendo abbastanza per garantire l’accordo sugli ostaggi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha semplicemente detto: no.
Benny Gantz, un ex generale dell’esercito che ha prestato servizio nel gabinetto di guerra di Netanyahu fino alle sue dimissioni a giugno, ha criticato la posizione del primo ministro su questo punto e ha spinto per un accordo per liberare gli ostaggi.
“La storia non è Filadelfia, ma la mancanza di decisioni veramente strategiche”, ha detto Gantz.