5 Ottobre 2024 07:39
L’ex capo dell’intelligence, il principe Turki Al-Faisal, ritiene che la normalizzazione israelo-saudita non avverrà senza la creazione di uno Stato palestinese
L’Arabia Saudita sta usando la sua influenza per contribuire a porre fine al conflitto a Gaza, ma mantiene la sua posizione originale secondo cui la normalizzazione con Israele non avverrà senza la creazione di uno Stato palestinese. Lo spiega l’ex capo dell’intelligence saudita, il principe Turki Al-Faisal, intervenendo su “Frankly Speaking”, il podcast settimanale di attualità di “Arab News”.
“L’Arabia Saudita sta cercando di farlo al meglio delle sue capacità”, ha detto il principe Turki. “Le conferenze al vertice che si sono tenute nel Regno dall’inizio di questo conflitto indicano che l’Arabia Saudita desidera fortemente stabilire la pace e la sicurezza per tutti e non solo per gli israeliani”.
Pochi giorni prima dell’attacco del 7 ottobre guidato da Hamas contro Israele, l’Arabia Saudita e Israele sembravano essere sull’orlo di uno storico accordo di normalizzazione mediato dagli Stati Uniti. Il principe Turki ha affermato che i termini di tale accordo rimangono gli stessi a prescindere: l’Arabia Saudita normalizzerà i legami con Israele solo una volta implementata la soluzione dei due Stati, garantendo ai palestinesi uno Stato indipendente.
“Quello che ho visto dalle dichiarazioni dei funzionari sauditi, del principe ereditario e del nostro ministro degli Esteri è che la cosiddetta normalizzazione di Israele, se dovesse avvenire, non avverrà prima della creazione di uno Stato palestinese con tutti i disposizioni necessarie affinché lo Stato sia vitale e sopravvivibile”, ha affermato. “Questa è stata la posizione ufficiale dell’Arabia Saudita fin dall’inizio.
“L’Arabia Saudita ha ribadito il suo impegno nei confronti dell’Iniziativa di pace araba come l’unico modo praticabile per raggiungere la pace totale tra Israele e il mondo arabo”.