15 Novembre 2024 05:06
Nel suo libro ha difeso con forza l’Arabia Saudita, sottolineando che i suoi rapporti diplomatici con il regno stavano irritando i media americani
Molte le sorprese contenute nelle nuove memorie pubblicate dall’ex Segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo. Nel suo libro “Never Give Any Inch – Fighting for the America I Love” si parla anche di Arabia Saudita.
Il libro ha attirato l’interesse degli ambienti politici americani e dei media dentro e fuori gli Stati Uniti. Questo alla luce delle informazioni che contiene su molte questioni.
Nelle sue memorie, Pompeo ha difeso con forza l’Arabia Saudita. Ha osservato che il suo rapporto diplomatico con il regno stava irritando i media americani.
Pompeo ha sottolineato che il principe ereditario saudita, Mohammed Bin Salman, è un riformatore. Ha affermato che lui:
“Dimostrerà di essere uno dei leader più importanti del suo tempo e una figura veramente storica sulla scena mondiale”.
Pompeo ha fatto riferimento alla sua visita a Riad nell’ottobre 2018. Nel suo libro ha affermato che:
“Ciò che ha reso i media più pazzi di un vegetariano in un macello di carne è il nostro rapporto con l’Arabia Saudita”.
E a proposito di Trump che gli ha assegnato l’incarico di andare in Arabia Saudita, ha aggiunto:
“In un certo senso, penso che il presidente (Trump) abbia provato invidia perché sono stato io a (prendere in giro) (il Washington Post) e (il New York Times) e altri codardi che non avevano alcun legame con la realtà.”
Ha confermato che l’omicidio di Jamal Khashoggi è stato “oltraggioso e inaccettabile”, ma non era d’accordo sul fatto che Khashoggi fosse un “giornalista”. Ha criticato i media che lo hanno trasformato in un “Bob Woodward saudita”. Sostiene invece che Khashoggi sia un “attivista”.
Ha ricordato che l’amministrazione Trump ha imposto sanzioni a 13 cittadini sauditi, in relazione al caso Khashoggi. Ha però sottolineato che il rapporto di sicurezza tra Stati Uniti e Arabia Saudita è molto importante.
Pompeo ha anche indicato che la CIA ha aiutato gli agenti del Mossad a fuggire dall’Iran nel febbraio 2018. Dopo che questi agenti sono riusciti a rubare l’archivio nucleare segreto iraniano dal cuore di Teheran, secondo il Jerusalem Post.
Pompeo ha anche rivelato nel suo libro che India e Pakistan sono vicini a una “guerra nucleare”.