Soddisfazione da parte di Cia per la tanto attesa approvazione della legge nazionale sul biologico.

L’Italia può dirsi più vicina a un ruolo da protagonista nel settore su scala globale, forte di una leadership ampiamente riconosciuta a livello Ue e internazionale. Leadership in termini di produzione, superfici, consumi e valore dell’export.

“Chiediamo l’impegno a rimuovere gli ultimi due richiami al biodinamico ancora presenti, per armonizzare il testo di legge con l’Odg accolto ieri dal Governo”. Dichiara il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.

Cia ricorda che ha ritenuto di non aderire all’iniziativa legislativa di equiparazione con il metodo biologico in mancanza di normative valide a livello europeo sul biodinamico, che avrebbero creato impedimenti burocratici e aperto la strada a prevedibili contenziosi.

“La legge nazionale sul biologico, attesa da 12 anni, rappresenta il pilastro necessario alla costruzione del futuro agricolo del Paese. Come chiede l’Europa con il Green Deal, che vede nel biologico uno dei driver principali per la transizione del sistema agroalimentare verso la sostenibilità”. Ha dichiarato Scanavino.

Già oggi l’Italia è leader del settore in Ue con 80.000 operatori e oltre 2 milioni di ettari coltivati. Il carrello della spesa bio degli italiani ha superato nel 2021 i 4,5 miliardi e il biologico vale il 6% delle esportazioni agroalimentari tricolori. Tale dato regala al Paese il secondo posto nella classifica mondiale dell’export di prodotti bio, subito dopo gli Stati Uniti.

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