Balcani. La nostra Organizzazione, la cui radice etimologica è onore, può essere considerata senza dubbio uno dei principi attivi di una sana e solidale diplomazia attiva, presupposto indispensabile per il riconoscimento e il rispetto della inalienabile nostra dignità di Ambasciatori di Pace.
Il mio modo di concepire e di agire in Europa è indissolubilmente legato al desiderio e al bisogno, entrambi oggi più che mai indispensabili, di rimodulare e pianificare concrete basi di giustizia sociale e di eguaglianza, elementi fondamentali per la diffusione del benessere e della pace e della felicità dei popoli.

E da credente in Dio sento il desiderio di far comprendere l’universalità della giustizia sociale nonché il bisogno di agire concretamente affinché’ ogni essere umano sia attore ed espressione di libertà e amore.

Come  la Guerra in Ucraina ha cambiato i giochi di potere

Tornando alla nostra Europa, con la guerra in Ucraina ancora in corso si sta ridisegnando il quadro diplomatico mondiale e sta generando una escalation di preoccupazioni internazionali. Molti equilibri di rapporti tra diversi Stati rischiano di saltare e questo non fa presagire bene per il futuro della pace globale da sempre minata da giochi di potere e di supremazia.

In particolare la tensione sui vostri territori inizia a diventare preoccupante per la pace, per i popoli da sempre vittime di potenti il cui scopo è il profitto a discapito di vite umane ed è per questo motivo che ho concentrato tutta la nostra diplomazia interna nei Balcani, sia Occidentali (Albania, Bosnia, Montenegro, Macedonia, Kosovo), sia Orientali (Bulgaria, Turchia, Romania, Serbia, Ucraina) affidando a due delegati per la Cancelleria europea, la gestione di rappresentanza, non diplomatica, in quei territori. Se vogliamo essere una Organizzazione efficiente, non bastano più strategie comunicative o agende inconcludenti, occorre operare concretamente e diplomaticamente per dare sostegno alle popolazioni più deboli. Due importanti impegni ci aspettano: il 17 dicembre in Bulgaria (sede dei Balcani Orientali) e a fine gennaio 2023 in Kosovo per un summit trilaterale tra Kossovo, Bosnia, Serbia e con rappresentanti governativi.

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