6 Novembre 2024 14:19
EuroGendFor, da Romania all’Italia, la presidenza della legalità europea
ll Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi:
“Impegno operativo, codificare la dottrina di Stability Policing e l’innovazione tecnologica
saranno i tre pilastri delle linee programmatiche della Presidenza italiana di questa istituzione delle Forze europee di polizia a ordinamento militare”.
Si è svolta a Bucarest, in Romania, la riunione del Comitato Interministeriale di Alto Livello (Comité InterMInistériel de haut Niveau – CIMIN)
La riunione ha funzione di controllo politico e indirizzo strategico su EUROGENDFOR e di coordinazione politico-militare tra i Paesi:
per l’Italia, partecipano il Ministero della Difesa, tramite SMD, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri (cui il Capo di SMD delega la rappresentanza nazionale) e il MAECI, rappresentato dal Vice Direttore Generale degli Affari Politici e di Sicurezza.
Nell’occasione si è proceduto al passaggio di consegne tra la Presidenza romena uscente e l’Italia che subentra per il 2023.
Per questo il Comandante Generale dei Carabinieri Teo Luzi ha illustrato le linee guida della Presidenza italiana.
Il primo aspetto riguarda la dottrina, con il progetto di codificare l’esperienza nelle iniziative di Stability Policing, anche a beneficio delle altre Organizzazioni internazionali impegnate negli sforzi di stabilizzazione delle aree di crisi.
Un secondo punto attiene all’impegno operativo.
EUROGENDFOR è uno strumento prezioso a disposizione dell’Unione Europea
per riaffermare, nelle aree di intervento, quelle condizioni di legalità che sono l’imprescindibile presupposto di ogni pacifica convivenza.
Per il Gen. C.A. Teo Luzi:
“la maturazione della coscienza civile, ovunque nel mondo, rende necessario ampliare lo spettro di tali attività, rivolgendo una specifica attenzione ad aspetti ultronei direttamente connessi con la qualità della vita.
Penso, in particolare, alla tutela dell’ambiente, direttamente connessa con la salute degli uomini, e all’integrità del patrimonio culturale in cui si riconosce l’identità dei popoli”.
“In questa prospettiva – ha affermato il Comandante Generale dei Carabinieri – presenteremo il nostro progetto per la costituzione del Centro di Eccellenza Internazionale Carabinieri per l’ambiente e la cura del territorio di Sabaudia, nei pressi di Roma, dove stiamo realizzando percorsi interdisciplinari immediatamente spendibili in contesti internazionali.
Per altro verso, porteremo all’attenzione l’esperienza del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
che da oltre 50 anni cura la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale, avendo già svolto significative missioni in diverse aree di crisi: dall’Iraq, al Libano, all’Albania”.
“Da ultimo – ha elencato come terzo punto il Gen. Luzi – penso all’innovazione tecnologica.
Oggi non vi è operazione che possa essere condotta senza una adeguata pianificazione anche nel dominio cibernetico. Tutte le nostre Istituzioni stanno sviluppando programmi nel settore della cyber defense”.
Scheda: Cos’è EuroGendFor
La Forza di Gendarmeria Europea (EuroGendFor) è uno strumento di gestione delle crisi a disposizione delle Organizzazioni Internazionali, composta da forze di polizia ad ordinamento militare degli Stati membri dell’Unione Europea.
Nata da un’iniziativa politico-militare intrapresa durante la riunione informale dei Ministri della Difesa dell’UE tenutasi a Roma l’8 ottobre 2003, è attualmente composta da Italia (Arma dei Carabinieri); Spagna (Guardia Civil); Francia (Gendarmeria Nazionale); Paesi Bassi (Marechaussée); Portogallo (Guarda Nacional Republicana); Romania (Gendarmeria romena); Polonia (Gendarmeria Militare Polacca); Turchia in qualità di “osservatore” (Jandarma); Lituania in qualità di “partner” (Public Security Service).
L’EGF attualmente partecipa alle missioni internazionali in Mali (MINUSMA ed EUCAP SAHEL) Bosnia-Herzegovina (EUFOR “Althea”); Kosovo (Eulex); Ucraina (EUAM Ukraine); Repubblica Centrafricana (EUAM); Libia (EULPC); Niger (EUCAP SAHEL); Mozambico (EUTM); Palestina (EUPOL COPPS); Somalia (EUCAP), nonché a progettualità finanziate con fondi UE, in particolare in Tunisia e Libano.