Israele Blocca Deliberatamente gli Aiuti Umanitari a Gaza: Il Silenzio dell’Amministrazione Biden

Documenti interni rivelano che Israele ha bloccato deliberatamente gli aiuti umanitari a Gaza. L’amministrazione Biden ha ignorato le prove, continuando a fornire armi.

Un’inchiesta svela come Israele abbia impedito l’accesso agli aiuti umanitari a Gaza. Nonostante le conclusioni di USAID, l’amministrazione Biden ha scelto di non intervenire, alimentando una crisi senza precedenti.

La crisi umanitaria a Gaza continua a peggiorare giorno dopo giorno, ma la questione che ha scosso la politica statunitense non è solo la tragedia stessa, bensì le rivelazioni emerse grazie a un’inchiesta condotta da ProPublica. Secondo il rapporto, due delle principali agenzie governative statunitensi hanno concluso che Israele ha deliberatamente impedito la consegna di cibo e medicine vitali a Gaza. Nonostante questa evidenza, l’amministrazione di Joe Biden, in particolare il Segretario di Stato Antony Blinken, ha rifiutato di riconoscere ufficialmente il blocco, una decisione che ha provocato indignazione tra i funzionari coinvolti.

Un Sistema Legale Ignorato: La Sezione 620I della Foreign Assistance Act

La legge americana è chiara: se un paese ostacola la consegna di aiuti umanitari finanziati dagli Stati Uniti, si devono sospendere immediatamente le forniture di armi. Questo è ciò che stabilisce la Sezione 620I della Foreign Assistance Act. Secondo quanto emerso da memorie interne del governo americano, Israele non solo ha bloccato gli aiuti, ma ha anche bombardato ospedali, strutture umanitarie e ucciso operatori sul campo. Tutto ciò avrebbe dovuto attivare l’interruzione dell’assistenza militare statunitense a Israele.

Ma cosa è successo realmente? La U.S. Agency for International Development (USAID) ha consegnato ad Antony Blinken un documento di 17 pagine ad aprile 2024, evidenziando una serie di violazioni da parte di Israele. Tra i casi segnalati, si parla di convogli umanitari bloccati ai valichi, di rifiuti arbitrari a trasferire forniture mediche e alimentari, e della distruzione di depositi di cibo. Un’informazione particolarmente scioccante era che a febbraio 2024, in un porto israeliano a soli 50 chilometri da Gaza, erano stoccate abbastanza provviste per nutrire 1,5 milioni di palestinesi per cinque mesi. Israele ha rifiutato di consegnarle, affermando che il destinatario era l’UNRWA, l’agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi, accusata di legami con Hamas.

Il Ruolo dell’Ambasciatore e il Supporto Militare a Israele

Il contrasto dentro l’amministrazione Biden è palese. Da un lato, agenzie come USAID e l’ufficio del Dipartimento di Stato per i Rifugiati e le Migrazioni (PRM) avevano stabilito chiaramente che Israele stava bloccando gli aiuti, raccomandando di sospendere la fornitura di armi. Dall’altro lato, l’ambasciatore statunitense in Israele, Jack Lew, si è schierato a favore del governo israeliano. In un cablogramma inviato a Blinken, Lew ha dichiarato che il gabinetto di guerra israeliano, guidato dal primo ministro Netanyahu e dal ministro della difesa Yoav Gallant, poteva essere considerato affidabile per garantire il flusso di aiuti. Tuttavia, le evidenze raccolte sul campo raccontano una storia diversa.

Tabella: Episodi Chiave di Blocchi Umanitari da Parte di Israele (Febbraio – Aprile 2024)

Data Evento Conseguenza
Febbraio 2024 Blocco di 1.000 tonnellate di farina all’ONU Grave peggioramento della carestia
Marzo 2024 Convoglio medico bloccato a un checkpoint israeliano Decine di feriti non curati
Aprile 2024 Bombardamento di un ospedale di Gaza Ospedale distrutto, 4 operatori morti

La Risposta di Blinken e le Critiche Internazionali

Nonostante le prove schiaccianti, il 10 maggio 2024, Blinken ha riferito al Congresso che il governo israeliano non stava impedendo gli aiuti umanitari. Questa affermazione ha suscitato rabbia e indignazione tra funzionari statunitensi, esperti di diritti umani e organizzazioni umanitarie. Funzionari di USAID hanno riferito di “ostruzionismo sistematico” da parte di Israele, con continui ritardi burocratici e rifiuti arbitrari alle richieste di passaggio di convogli umanitari. Alcuni funzionari del Dipartimento di Stato, come Stacy Gilbert, si sono addirittura dimessi in segno di protesta, definendo il rapporto di Blinken come “vergognoso” e pieno di “flagranti falsità”.

Perché Blinken ha scelto di ignorare le evidenze? Secondo alcune fonti interne, la decisione era motivata dalla necessità di preservare le relazioni militari con Israele. Gli Stati Uniti inviano ogni anno circa 3,8 miliardi di dollari in assistenza militare a Israele, e durante i conflitti recenti, sono state inviate altre 50.000 tonnellate di armamenti.

La Grave Crisi Umanitaria a Gaza

Nel frattempo, la situazione umanitaria a Gaza si è ulteriormente deteriorata. L’ONU ha dichiarato lo stato di carestia in diverse aree, con un numero crescente di persone che muoiono di fame. Secondo il rapporto di ProPublica, migliaia di bambini palestinesi sono a rischio, con decine già morti per malnutrizione e mancanza di cure mediche adeguate. Inoltre, la situazione sanitaria è disperata: il mese scorso è stato segnalato il primo caso di poliomielite in 25 anni.

Scott Paul, direttore associato di Oxfam, ha criticato duramente la risposta del governo statunitense, definendola una “farsa”. “Il ritorno della polio a Gaza è un segnale terribile dello stato in cui versa il sistema sanitario locale”, ha dichiarato.

Una Decisione Difficile per Biden?

Questa vicenda mette in evidenza una spaccatura profonda all’interno dell’amministrazione Biden. Da un lato, c’è il desiderio di mantenere stretti i legami con Israele, un alleato strategico in Medio Oriente. Dall’altro, ci sono le evidenze fornite dagli stessi funzionari governativi americani che chiedono di porre fine al blocco umanitario e rispettare la legge americana.

Il Senatore Chris Van Hollen è stato uno dei più critici nei confronti della decisione di Blinken, affermando che l’amministrazione Biden ha “scelto di ignorare i requisiti di legge” pur di continuare a inviare armi a Israele. Van Hollen ha sollevato il problema del mancato rispetto degli standard internazionali per l’assistenza umanitaria, ricordando che Israele ha violato tali norme ripetutamente negli ultimi mesi.

Conclusioni: Quale Futuro per Gaza e la Politica Estera Americana?

La crisi umanitaria a Gaza non sembra avere una fine vicina, e il rifiuto dell’amministrazione Biden di agire secondo le leggi statunitensi pone serie domande sul futuro delle relazioni con Israele e sull’integrità della politica estera americana. Le prove di blocchi deliberati degli aiuti umanitari da parte di Israele sono ben documentate, ma nonostante ciò, gli Stati Uniti hanno scelto di continuare a fornire supporto militare senza vincoli. Nel frattempo, migliaia di palestinesi continuano a soffrire e morire, lasciando in sospeso una domanda essenziale: quando verrà dato più peso alla vita umana rispetto alle alleanze strategiche?


Fonti consultate:

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