22 Novembre 2024 07:03
Giornata Mondiale del risparmio, Vi proponiamo in forma integrale, l’intervento del Ministro Giorgetti
98° Giornata Mondiale del Risparmio organizzata da ACRI (ore 10:30)
Roma – Auditorium della Tecnica.
E Sono questi i tempi che ci costringono a ritrovare certezze più profonde, ataviche, com’è sempre nei momenti critici delle nazioni o delle famiglie.
Ed è proprio allora che serve l’esempio dei migliori, rinnovare il loro ricordo, per tenere ben fermo l’ottimismo e un agire a esso appropriato.
Torna, quindi, più prezioso adesso, in un sistema economico che si trova davanti all’evidenza della scarsità e dell’incertezza, il senso della parsimonia come ne scriveva Einaudi.
Per Einaudi, infatti, l’atto di consumo non era sano, senza l’atto spirituale di ponderarlo con la prudenza del futuro.
Per troppi anni, in ogni settore economico, si è badato solo al consumo adesso e per sé.
Invece, occorre a tutti ora, che si parli di energia, di filiere produttive, di catene del valore o di attività finanziarie delle famiglie, di badare al domani e non solo per sé, ma con gli altri.
Detto in altri termini occorre il massimo impegno per proteggere l’economia delle famiglie e delle imprese dalle emergenze gravi del presente
nella convinzione che – in questi anni di incertezza – occorra proteggere la dignità e l’operosità dei cittadini e non la logica del debito e del sussidio;
e che si debbano tutelare le imprese dalla volatilità dei prezzi e dalla scarsità delle risorse, non solo assicurando loro la disponibilità di liquidità, ma anche che tale disponibilità sia accessibile a condizioni il più possibile vantaggiose.
Fatta questa premessa doverosa, cominciamo con un dato:
la propensione al risparmio delle famiglie italiane si è confermata robusta e pur decelerando in relazione al mutato costo della vita, si attesta ancora su livelli significativi.
Ricordiamocelo: l’enorme ricchezza netta delle famiglie italiane investita in depositi, titoli, azioni è perciò garanzia fondante del nostro futuro, non meno dell’energia.
Come scriveva Einaudi nel 1899: il capitale è risultato del risparmio. In altri termini, la buona pratica del risparmio è essa stessa generatrice di ricchezza.
Questa crescita del risparmio precauzionale, si spiega con l’inevitabile prudenza indotta dalla fase d’incertezza internazionale che stiamo attraversando.
Dunque, ecco dagli eventi un monito ulteriore: dobbiamo premiare la prudenza degli italiani non solo guardando ai consumi, salvaguardandone il potere di acquisto, ma perseguendo l’obiettivo di una tutela del risparmio effettiva, che ne garantisca la sostenibilità dei suoi impieghi nel medio-lungo periodo.
E per fare ciò occorre una “veduta lunga” al fine di incentivare un approccio più dinamico e consapevole alla gestione del risparmio, canalizzandolo nel nostro paese verso impeghi produttivi e sostenibili.
Torna, quindi, attuale il dibattito emerso in sede di Assemblea costituente che portò all’approvazione dell’emendamento Zerbi (professore di ragioneria generale alla Cattolica) al quale si deve la versione definitiva del primo comma dell’articolo 47 della nostra Costituzione.
Su sua proposta, infatti, fu inserito il verbo “incoraggia” accanto al verbo “tutela” e fu data alla parola risparmio l’accezione più ampia, aggiungendo la formula “in tutte le sue forme”.
Oggi in questo tempo di incertezze, per rendere effettivo il dettato costituzionale, dobbiamo incoraggiare il risparmio e destinarlo, anche attraverso nuovi strumenti al sostegno dei processi di transizione (quali quella digitale e green) e, allo stesso tempo, tutelarlo dai rischi connessi all’inflazione.
A ottobre, infatti, l’ultimo tasso di inflazione disponibile nell’Area euro ha raggiunto il 10 per cento, mentre in Italia, in attesa di dati consolidati, a ottobre si sta attestando addirittura al 12,8%.
Si tratta di livelli elevati ma in linea con quelli delle altre economie avanzate.
Tale crescita dell’inflazione si traduce in un “surriscaldamento” dei Prezzi che incide sul risparmio in molteplici modi.
– ne riduce il quantum a seguito dell’aumento della spesa per i consumi finali e alla conseguente diminuzione del reddito disponibile delle famiglie.
– ne erode il valore nel tempo perché il potere d’acquisto delle somme detenute in forma di depositi lentamente nel tempo scende.
In assenza negli ordinamenti moderni della cosiddetta “clausola oro” di Einaudi, per scongiurare tali rischi ed evitare che si riflettano negativamente sullo sviluppo economico del Paese
occorre adottare politiche di rapido contrasto al fenomeno inflattivo, in grado di frenare sì la crescita dell’aumento dei prezzi, ma soprattutto tali da evitare che tale crescita sia prolungata.
2. Contesto macroeconomico ed esigenze di coordinamento internazionale e integrazione europea
Abbiamo accennato alla crescita, vediamo – quindi – la situazione nel suo evolvere che voglio credere positivo.
Una prima lente attraverso la quale guardare con ottimismo alle prospettive di crescita della nostra economia nel difficile contesto internazionale in cui ci troviamo è connessa all’attuazione del Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR):
queste ingenti risorse, infatti, permetteranno di promuovere la transizione ecologica e digitale, rilanciare la crescita e migliorare l’inclusione sociale, territoriale, generazionale e di genere.
Ma se il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Regolamento europeo n. 241 del 2021)
è stata una prima prova della consapevolezza acquisita a livello europeo della necessità di una reazione urgente e coordinata – sia a livello di Unione sia a livello nazionale –
per far fronte alle enormi conseguenze economiche e sociali della crisi pandemica così come delle precedente crisi finanziaria del 2009, non deve dimenticarsi che è in corso un ampio dibattito in sede europea per la riforma del Patto di Stabilità e Crescita.
Auspicabilmente sarà, infatti, presto adottata una proposta da parte della Commissione europea di revisione delle regole di bilancio al fine di conseguire un adeguato equilibrio tra responsabilità fiscale, sostenibilità del debito e supporto alla crescita economica.
Il nuovo Governo è orientato a confermare il proprio impegno – nei prossimi anni –
a ridurre il deficit della pubblica amministrazione e il rapporto debito/PIL;
ma è anche profondamente convinto dell’urgenza di proteggere le famiglie, soprattutto le più deboli, dal rialzo delle bollette e del carrello della spesa
di difendere la competitività delle nostre aziende, anche a fronte delle ingenti misure di supporto annunciate da altri Paesi europei (quali Germania e Francia) e non solo (ad esempio il Giappone).
Merita, inoltre, di essere sottoposto alla vostra attenzione l’impegno nel rafforzamento del processo di condivisione del rischio all’interno del Mercato Unico
: fondamentali, in tal senso, saranno il completamento dell’Unione bancaria e del Mercato Unico dei Capitali al fine di aumentare la solidità del tessuto economico europeo rispetto agli shock, in particolare a quelli esterni.
Stiamo, inoltre, valutando come migliorare le misure di sostegno all’economia in coerenza con l’evoluzione del Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato e, in particolare, le garanzie pubbliche sui finanziamenti alle imprese.
A tal fine è stato già potenziato il Fondo di Garanzia per le PMI, si è dato avvio alla nuova misura gestita da SACE, c.d. SupporItalia
ed è stato rinnovato lo strumento della Riassicurazione dei crediti commerciali, già utilizzato efficacemente durante l’emergenza Covid.
Ma sottolineo che, oltre all’impegno del Governo, rimane fondamentale il coinvolgimento del sistema finanziario e di quello assicurativo e il conseguente significativo ruolo che le banche e le assicurazioni devono continuare a giocare sia nella valutazione del merito di credito delle imprese, sia nella compartecipazione al rischio assunto dallo Stato tramite il rilascio di garanzie.
3. Situazione del sistema bancario italiano e iniziative del Ministero
Come ha già spiegato il Governatore Visco, il sistema bancario italiano ha mostrato una marcata resistenza durante la crisi pandemica.
Nonostante lo shock inatteso e il graduale e calibrato phase-out di alcune delle misure straordinarie di supporto pubblico, nel primo semestre dell’anno le principali banche italiane hanno riportato indicatori di solvibilità, liquidità e redditività in linea con la media europea;
tuttavia si sta assistendo a un aumento del costo del credito
e, nel breve periodo, potrebbe registrarsi un’ulteriore restrizione nelle politiche di offerta ai giovani, alle famiglie e alle imprese, che va attentamente monitorata, al fine di valutare ogni intervento necessario (come da ultimo fatto dal Governo per i prestiti relativi al Fondo di garanzia per la prima casa).
Nell’ambito dei processi europei di revisione delle norme del settore bancario-finanziario, il più prossimo alla conclusione sembra essere il recepimento del nuovo standard internazionale c.d. Basilea 3+. Su questo fronte il Ministero si è fatto parte attiva, promuovendo l’opera di convergenza e sollecitando interventi correttivi dell’originaria proposta della Commissione.
E’ in corso anche la revisione della disciplina antiriciclaggio, la quale prevede anche l’istituzione della nuova “Autorità europea di supervisione antiriciclaggio” (Anti-Money Laundering Authority – AMLA).
Il Ministero sta lavorando alla candidatura dell’Italia per la sede della nuova autorità.
Nel breve periodo, dovrà essere, inoltre, avviata la revisione del quadro europeo in materia di gestione delle crisi bancarie e di tutela dei depositanti. Fondamentali saranno le proposte della Commissione europea volte a correggere le rigidità presenti nell’attuale framework normativo, che possono rappresentare un ostacolo al raggiungimento di soluzioni efficienti, in particolare per le banche di minori dimensioni.
La revisione della disciplina per la gestione delle crisi bancarie getterà inoltre le basi per il completamento dell’Unione bancaria, attraverso la costituzione di un sistema di garanzia dei depositi europeo (cd. European Deposit Insurance Scheme – EDIS).
Meritano menzione, inoltre, le vicende recenti relative a Banca Monte Paschi di Siena, alle quali ha molto giovato il rapporto di collaborazione instaurato con le istituzioni europee, attraverso una revisione condivisa e sostenibile degli Impegni assunti nel 2017 in occasione della ricapitalizzazione precauzionale di MPS.
L’attuale Governo lavorerà per gestire in maniera ordinata la dismissione della quota azionaria detenuta dallo Stato – nel rispetto degli impegni presi con la Commissione – lasciando al mercato un soggetto bancario forte e capace di operare in un’economia diversificata e articolata, anche geograficamente, come quella italiana.
4. Conclusioni
Avviandomi alle conclusioni, direi che la crisi ci ha insegnato quanto sia necessario che gli Stati facciano “gioco di squadra”, ponderando assieme presente e il futuro, stimoli e debito;
coniugando quindi sacrifici e necessità del consumo; coordinandosi per fissare le regole e definire le prerogative di Stati e istituzioni tali da gestire gli eventi imprevisti che purtroppo seguitano a colpire l’Unione in modo trasversale.
È necessario, a tal fine, che si continui, con progressi concreti, a portare a termine, con successo, le riforme già avviate e che ho brevemente descritto.
Il loro completamento, infatti, unito agli sforzi profusi per la modernizzazione dei mercati finanziari
e la valorizzazione di una educazione finanziaria in Italia, permetteranno lo sviluppo di mercati solidi ed efficienti, capaci di allocare le risorse in modo proficuo e sostenibile, offrendo opportunità ai risparmiatori e alle imprese.
Ma per gestire le situazioni di crescente incertezza del presente sarà comunque necessario coltivare una certezza: quella di radicare i nostri atti nel buon senso di einaudiana memoria.
E perché ciò avvenga è necessario che il settore finanziario – oggi qui rappresentato ai massimi livelli –
assolva alla sua missione di aiutare i risparmiatori e gli investitori a compiere scelte consapevoli che indirizzino le loro risorse verso obiettivi coerenti con una sana crescita dell’economia reale del nostro Paese, coscienti della necessità di assicurare l’equilibrio di bilancio nel medio-lungo periodo.
Sulla base di queste premesse, sarà possibile fare il nostro dovere nei confronti del risparmio, obbedendo alle forze morali che esso impone di mettere in atto per proteggerlo in tanta generale incertezza.
E come non rammentare l’ottimismo di Einaudi che Guido Carli ricordò nel 1964, sempre in un’altra giornata del risparmio. Al pessimismo di quanti ritenevano che sarebbero occorsi decenni per risollevare l’economia italiana, Luigi Einaudi replicò che invece sarebbero bastati degli anni e non troppi. Le forze morali della nazione, le sue capacità d’operosità e di risparmio andavano ben al di là dei capitali materiali, e avrebbero accelerato la ripresa ben oltre ogni speranza. E così avvenne.
Perciò dobbiamo tutti fare il nostro dovere.
La ricchezza effettiva dipende dalla prudenza di chi amministra con parsimonia e buon senso rispetto agli eventi occorsi e a quant’altro potrà accaderci. Non l’imprudenza, ma la coscienza di avere agito con oculatezza e calma diffonderà fiducia e porterà nuova crescita.”
il presidente dell’Acri Francesco Profumo:
“In questo scenario, che sta producendo altissimi costi sociali con un aumento delle disuguaglianze e crescita della povertà, resiste una minoranza di Casse di Risparmio, che tutelano la biodiversità nel Paese – prosegue -.
Pur costituendo una piccola porzione del settore, a loro vanno riconosciuti almeno due meriti.
Tutelano il relationship banking, perché la loro prossimità e conoscenza diretta di famiglie e imprese le rende antenne sui territori, in grado di intercettare le diverse esigenze, adattarsi rapidamente agli scenari in evoluzione, favorire l’inclusione finanziaria. Inoltre, contrastano la desertificazione bancaria dei territori, continuando a presidiare luoghi in cui la presenza bancaria tende a diradarsi.
Sono oltre 12mila le filiali che hanno chiuso negli ultimi 20 anni e oggi oltre tremila Comuni, oltre la metà di quelli con meno di 5mila abitanti, non ha più una filiale”.
Cosa fare? la ricetta della CISL
È un’esigenza che First Cisl segnala da tempo
abbiamo proposto la creazione di un Fondo di investimento nell’economia reale alimentato dal risparmio degli italiani e gestito con forme di partenariato pubblico-privato.
Le banche conoscono l’economia dei territori e possono essere coinvolte e incentivate sul piano fiscale ad adottare modelli di servizio coerenti con questo obiettivo, a cominciare da un modello di consulenza aperto, non limitato ad un numero ridotto di strumenti finanziari come avviene oggi.
Anche i risparmiatori vanno incentivati:
lo strumento giusto potrebbe essere la garanzia del capitale investito, con limiti temporali e di ammontare definiti ex ante. Vedremo se il nuovo corso della politica italiana saprà raccogliere la sfida.
Un tempo si invocava l’immaginazione al potere: basterebbe, per il momento, che andasse al governo.
Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl