18 Novembre 2024 06:15
Lo sostiene il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo
Il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo, Jassim Al-Budaiwi, ha affermato che le condizioni attuali sono “favorevoli” per avviare colloqui di pace. Per raggiungere una soluzione politica in Yemen.
In una dichiarazione alla stampa, Al-Budaiwi ha chiesto:
“L’unità dei ranghi e il sostegno dell’interesse supremo dello Yemen. In modo che possa godere di pace, sicurezza e stabilità”.
Domenica scorsa, l’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, ha lanciato l’allarme. Ha avvertito che il Paese sta affrontando un “momento critico”, chiedendo la fine definitiva del conflitto.
Il diplomatico svedese ha anche considerato che la tregua raggiunta il 2 aprile 2022, mediata dalle Nazioni Unite, sia un “momento di speranza”. Ha osservato che è in gran parte in atto.
Ha sottolineato che i rischi sono ancora grandi. Ha indicato la necessità di proteggere i risultati della tregua. Di costruire su di essa per raggiungere misure più umanitarie, un cessate il fuoco a livello nazionale e una soluzione politica sostenibile.
Le Nazioni Unite hanno annunciato il 2 agosto 2022 che le parti yemenite avevano concordato di estendere l’armistizio per altri due mesi. Questo secondo le stesse condizioni, dal 2 agosto al 2 ottobre 2022.
Questa proroga è arrivata dopo un precedente armistizio delle Nazioni Unite entrato in vigore nell’aprile 2022 su tutti i fronti dei combattimenti nello Yemen. Questo per un periodo di due mesi. Ha stabilito la cessazione delle operazioni militari offensive via terra, mare e aria all’interno dello Yemen e attraverso i suoi confini.
Si è tenuto un incontro tra le parti per concordare l’apertura di strade a Taiz e in altri governatorati per migliorare la libertà di movimento delle persone all’interno dello Yemen.
Tuttavia, questa proroga è scaduta lo scorso ottobre 2022. Le parti yemenite non hanno ancora raggiunto un accordo per rinnovarla.